Da quando sono rimasti in due trascorrono più tempo insieme. Non potrebbe essere altrimenti. Il nuovo rito è quello dei popcorn preparati in padella e poi versati in un’ampia insalatiera verde: la più grande in vendita nei dintorni. Li mangiano sul divano dopo cena, voracemente, davanti a un film. Spesso la masticazione copre i dialoghi.
Hanno provato varie marche fino a preferirne una. La comprano in un supermercato piuttosto lontano. Prendono l’auto appositamente per il mais. Fanno scorte mensili.
La disposizione è fissa: lei a sinistra, l’insalatiera al centro, lui a destra. Nell’insalatiera la mano destra di lei, la sinistra di lui. Quando s’incontrano ridono oppure no, a seconda dell’attenzione riservata allo schermo.
Ieri sera si sono verificate delle scosse. Come dei colpi dal piano inferiore del mondo. L’insalatiera, già vuota, è rotolata a terra, finendo a metà strada tra il divano e la televisione, rivolta verso il basso.
Si sono precipitati in giardino, gli unici in tutta la via. Faceva freddo. Dopo un paio di minuti hanno deciso di rientrare. Lui ha guardato attentamente l’insalatiera, sotto lo schermo ancora acceso, e ha detto va’ a dormire, ti raggiungo fra poco.
Non spostarla da lì, non toccarla, ha ordinato stamattina.
Non sa che sette ore fa lei si è svegliata per l’odore della madre. Che è scesa piano, in punta di piedi. Che dalle scale ha intuito il padre muoversi nel buio attorno all’insalatiera, scostarla più volte. Che sospetta cosa c’è sotto.