DI QUI E DI LA’

Un giorno sbaglierà giorno (uno avanti); una decelerazione incredibile, allora, lo alzerà dal livello della strada e gli farà trovar, così, la filatura a piombo, l’ortògone perfetto sul suo ieri che sarà passato sotto; ma stavolta, grazie a Dio, senza dire niente. Principierà, sì, principierà, a quel punto, come fosse nuovo; ma una piuma, l’ennesima piuma – sai come fan le piume sulle cicatrici? – lo tratterrà ancora. Rimarrà l’ennesima luna infotografabile per eccesso di bellezza, su un fondocielo, per lei, a contrasto, che non vi sarà grafico, un solo grafico, che potrà tradurre. Lascia perdere New York.

 

E così:

 

“In provincia di me, occorreva commissariarmi”: non tornavano i conti, il decoro del soggiorno era quel che era, le infrastrutture cigolavano. In tempi di ‘non si può fare’, non se ne aveva più neanche la voglia, di un piccolo viaggio nel mondo, ad esempio; e si immaginava, allora, lì, dove si era. E l’unico lampo, l’unica migliorìa urbana, fu un errore undicenne: “E a quel punto vise il mare”,

che ti ci aveva portato davvero al mare, la sgrammaticatura;

 

si procedeva – verso il novembre, dicembre della vita – a un’attività ciclica e rituale, detta  ‘sderenatura’. Un popolo di anziani – come sempre, da tradizione – si avvicinava, mosso da un incantesimo, agli invernali campi di un parlar comune di gioventù andate e schiene a posto.  Magnifiche giornate, quelle, piegati in due a raccoglier ricordi e biastéme, pensando a quando tutto si poteva fare. C’era anche chi arrivava prima;

 

impigrivano, anno dopo anno, anche i banchi a Porta Portese; vivevano un tutto loro inverno delle intenzioni, prima della schiusa delle merci. Forse una iacca, sì, una iacca era possibile infine comprare prima delle 8, con la sensazione sottopelle, tuttavia, che quattro pezzi/15 euro avevano significato ‘i tempi migliori’, quelli solo da ricordare.

 

Intanto:

 

“Quest’anno inizierà già poco credibile: 2022 non è un anno, è un codice di accesso ricevuto via sms, son le ultime quattro cifre di una carta di credito quando tutto il resto è criptato, è una camera d’albergo di un albergo di molti, molti piani. Certo, qualche dubbio me lo lasciò anche la battaglia di Hastings, 1066, poi è passato.”;

 

e così, era arrivato anche questo codice pin (il mio è, appunto, 2022, non so il vostro) da inserire nel sistema per aggiornare il CV; al record 54, stavolta. Quanta burocrazia inutile;

 

“Son così in là con l’età, così tendente all’empatico e così tante persone ho incontrato, che ogni volta che vedo un volto, è un volto conosciuto. E se – io chiedendo – le persone provassero a negare l’identità attribuita, insisterei fino a dar loro dei mentitori. Vedi che a volte la miglior cura è Marte?”

 

Eppure:

 

quelle voci del sabato pomeriggio: “Comprala la lavatrice, stai facendo qualcosa per te stesso!” La chiamata. E, come un uomo rinnovato, si diresse verso la Damasco elettrodomestici;

 

Ma… Niente, infine. E in un dialogo tra un barista e l’anziano professore:

 

“Io una cosa ho imparato dalla vita: che lo spirito, l’atteggiamento, è tutto. Hai problemi di soldi, domani li risolvi; hai problemi di amore, domani non più… Giusto?”

“Sì, giusto… Guarda, ho una ventina d’anni più di te, e la differenza, tra me e te, è che io so come va a finire.”

“E come va a finire?”

“Non te lo dico, non ti voglio rovinar la sorpresa.”

 

Del resto, siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i post.

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