Chissà perché scorrono per rincorrersi senza trovare il punto, assetate e incallite, testarde di pieghe.
Chissà perché si biforcano e si ramificano di ossessioni dentro cornici continue di verde e di viola.
Si tagliano alla vista e reticolano la superficie ingabbiando la carne, come aracnidi in cerca di preda.
Chissà perché non dormono neppure quando cala il buio.
Incidono anelli intorno a ciascun diro e infilano la fede nuziale che nessun divorzio ha la forza di sciogliere o staccare.
Chissà perché si ostinano a non liberare l’uomo.
Così ti domandi, finendo il giorno sulle linee della tua mano.