Mercoledì mi presentano l’insigne direttore. Eravamo a tanto così dall’accordo.
Io stringo mani da più di trent’anni, col mestiere che faccio, ma questa non mi era mai capitata.
Ci guardiamo negli occhi sorridendo e più in basso ci si allaccia e ci si sventola, su e giù che è una bellezza.
Cordialità e trasporto, come diceva a mio padre mio nonno riferendo il motto del bisnonno, buonanime tutte e tre e che Dio li conservi in gloria.
Per farla breve la mano del direttore mi rimane in mano e io continuo a sorridere e a sventolarla per dieci secondi buoni prima di accorgermene. E lui pure continua ad agitare il moncherino per un po’.
Il medico mi ha detto che può capitare, col mestiere che faccio, l’avanzare dell’età e una certa sudorazione.
da “Volevo fermarmi a tre righe ben scritte” (Gorilla Sapiens Edizioni 2019)