(landolfiana)
Un tempo giocavo d’azzardo
e la mia pingue paghetta
la intascavano i marpioni.
Io aspettavo con l’ansia dell’innamorato
la depredazione, cercando prestiti,
risparmiando, tutto per accedere
a quella saletta fumosa,
a quei canaglieschi compagni.
Ora sono morti o vegetano assistiti
da badanti bulgare, e io non gioco più.
Sono un padre e un marito oculato;
escogito altri stratagemmi però,
perché ho sempre bisogno di essere
depredato. Come posso vivere sennò?