da OSPIZIO DI ADDIO – n.27

Piange al sole,

L’anima sconforta

Sola consuetudine, breviario.

Smacco la sillaba che viene

Per la poesia il concerto

Consorte di te che sei semantico

Dio mio amore che non sai.

Le nullaggini del ladro scimunito

Montano a valanga. Crisi mistica

La casa a tatuaggio ormai che resta

Stanza malsana la falsità del tempo.

Prodotto di discordia averti amato

Tanto solenne il cresimando dolo.

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