Alle nove del mattino, il porto di Palermo era spopolato.
Le barriere metalliche dividevano un ampio spazio d’asfalto vuoto; soltanto la nave per Napoli era ormeggiata a fianco di una banchina centrale.
Vicino il bar, nei pressi del porticato, due uomini discutevano animatamente.
Il più giovane ripeteva, a voce alta, che si sarebbe rivolto a un avvocato per la tutela dei suoi diritti; l’anziano tentava di calmarlo, di trovare soluzioni alternative.
La discussione fu interrotta da un signore che cercava il chiosco delle informazioni turistiche; chiese, pure, perché nella stagione estiva, nel giorno di domenica, le uniche persone presenti al porto erano loro.