La gentile compagnia di amici aveva condiviso la musica del grammofono, non senza avere prima chiesto il permesso agli altri passeggeri; le note di Vissi d’arte accompagnarono i viaggiatori mentre il treno avanzava tra le risaie che lampeggiavano al sole – fruscio della puntina sul disco, fruscio delle ruote sulle rotaie.
Un gruppo di anitre improvviso si leva in volo dall’acqua // le prime case annunciano la città.
Il giovane scrittore ripone nella borsa di cuoio il quaderno. Tokyo ha molti luoghi d’ombra e di silenzio.
Vivrà d’arte?