I COCCODRILLI

Nella speranza di riuscire a decifrare i numeri col naso, di mantenere i piedi chiusi con le piante aperte o di vedere con le orecchie senza bisogno di occhiali, la seconda persona singolare del verbo Partire (tempo presente modo indicativo) passa per i tre stadi della trasformazione prescritti dalla pratica. 1) Attraversa un salotto dove si parla della possibile esistenza di un attimo in cui tutte le operazioni potrebbero azzerarsi: in ogni luogo, nello stesso istante, ogni addizione azzerata da una sottrazione, ogni moltiplicazione da una divisione, ogni sottrazione da un’addizione e ogni divisione da una moltiplicazione. 2) Scivola dentro un sacchetto di confetti e cammina per ore con la bocca aperta inghiottendo di tutto, compreso il corredo di una coppia di giovani sposi, gli oggetti di toletta, le ciabattine e tutta la cabina armadio. 3) Scende nella scala di un garage della periferia e precipita fin nelle viscere della città. Metri e metri verso l’abisso. Fino a una stanza vuota dove una seconda persona singolare come lei, tempo presente modo indicativo ma del verbo Arrivare, la sta aspettando seduta, e, non senza stupore, ora le chiede se sia vero che anche l’uomo meno caritatevole può diventare il più caritatevole, e se persino le parole, o le loro stesse vite, seguano lo stesso destino.  Ma lei niente. Nella speranza di riuscire a star seduta rimanendo in piedi resta a fissarla. Come se fosse fatta di carne di mollusco: continua a guardarla. E nota le rughe, le crepe nell’argilla, l’acqua che affiora dalle fessure in un rivolo lento e sottile. E non c’è niente ormai che non sia tragicamente invecchiato.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

ELEGIA AD APRIRE
Lecce non è un’illusione né paccottiglia per turisti, non un assalto d’edilizia speculativa a ingurgitare vecchie pietre e albicocchi cintati Read more.
da I GIORNI QUANTI (90)
Ma Francesco dov’è. Infatti, Francesco dov’è? In campagna per ora. Anche se. Dov’è con la testa, voglio dire. In campagna, Read more.
Onirica ζ
La piazza è quadrata, recinta da palazzi alti su ogni lato. Condomini con finestre, balconi, vasi di fiori, e stendini. Read more.
STANZA 329
il mattino preso in prestito da un distributore ti amo già con tutto il tempo che ci resta per rimettere Read more.
CORSO DI CALLIGRAFIA
Ricordo il giorno in cui partimmo per il corso di calligrafia. Era una fredda giornata di dicembre e al nostro Read more.
IL VESTITO BIZANTINO – 55
Autunno di erbe vuote questo inciampare Domestico e straniero comunque esule Dello stinco dell’angelo. Erbacce tricolori La via di casa Read more.
USCIRE DI CASA
Da oggi voglio essere come gli altri. Come gli altri defecare, dormire, scopare. Come gli altri voglio morire in montagna, Read more.
dove vado 28.02.94 (da INSETTI 2002)
se non faccio il gasista dove vado se esco mi dicono non esagerare   in fondo non riesco a capire Read more.
UNGENDO
ungendo soqquadrando il duodecimale s’affronta sottintendendo se duplice rafforza l’asimmetria del variato o la nota crescente s’appresta nell’atto scrostato   Read more.