Un teatro IV: attraversiamo acquedotti di luce

torniamo verso il posto da cui siamo venuti, le luci si abbassano e siamo stesi nel buio senza più le braccia e le mani e i piedi che ruotano in aria, attraversiamo un parco con degli acquedotti di luce, ritroviamo i gatti sui termosifoni, raccogliamo pale di fico d’india al mare, c’è vento, è l’alba, si muovono nuvole e onde e foglie e rami, ogni cosa disperde la sua forma e si lascia andare nel movimento, torniamo verso il posto da cui veniamo, le luci si abbassano e siamo stesi nel buio senza più le braccia e le mani e i piedi e il corpo si perde nel respiro sempre più aperto, siamo in un bosco, un insieme fitto di forme, un grande carpino, ci sono delle foto con fiori strani, il buio è ancora più notte, il bosco è un altro bosco, solo alla fine si riconosce una strada, torniamo verso un posto in cui non siamo mai stati

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