mi faccio distrarre in continuazione dalla mia condizione di disoccupato mentale
lo strascichio di un passo una voce dalla tv una risposta aspra di chio a ra perfino un soffio di vento improvviso
e ogni distrazione ogni pausa diventano vertigini della continuazione dello scrivere nel senso che mancando un tema retribuito riacchiappare il filo appare sempre una sfida
la sicilia é un’isola dopotutto abbastanza comoda per chi sogna il deserto e le sterminatezze del deserto e anche il pack e l’oceano pacifico – é un’isola che invita al disordine della distrazione che é tipicamente necessario al vagabondo all’orfano al ‘missionario’ – insomma é la mia misura corrente meglio adattata – é questa la ragione della difficoltà del mio scrivere cresciuta con gli anni e con l’esercizio – l’identità e l’identificazione del mio scrivere é nell’insieme di questi oneri e di queste piacevolezze da perditempo
i miei conterranei (? chi quando come dove – a caltabellotta a bisacquino a palazzo adriano a roccamena?) che sono pratici in tutto sanno di non poter retribuire questo scrivere senza padrone (nessuno lo può – qualcuno cerca di cavarsela offrendo un premio – ma con i più distratti non c’é proprio niente da fare e spesso é perfino una disperazione (della tecnica e del futuro) rintracciarli)
insomma tu non avresti dovuto chiedermi una breve nota sullo scrivere)