L’idea del vento nei meriggi gira,
sudata, sfatta roventi sfere
erranti l’acqua mota dei rivi
putrefatti, supera cimiteri
di videonastri e dischi
su prati mai più foraggeri,
s’invischia sui fischi dei treni
e ai pisci dei cani trasalisce.
Ma spera. Ma misera sorride
ai nani di zucchero candito,
ai sovrani gaudiosi nei bikini,
alle serpi dei muri, ai bambini
volanti fra i palazzi, ai diti
gentili dei ragazzi lidi.