I violini soffiano pagliuzze
a primavera, nei teatri,
e pianoforti d’acqua e luna
portano odori di spiaggia
ai gialli nani sconsolati.
Pupazzi semidistrutti
dal fuoco accennano applausi
sghembi. Crepa l’assorto pianista russo
folgorato dagli occhi
fosforosi delle zitelle in estasi.
Topacci danzano in bilico sui palchi.
I sognatori perciò sognano teatri
accesi, successi portentosi,
dame, cavalieri, armi, amori.