A VOLTE

a volte

la stanza si distanzia

la percorro

mi fermo osservo

parlo mi ascolto dissento

non condivido senza battiti di ciglia

senza sensi di colpa

dal balcone percorro il sud della piazza

raccolgo le cartacce

le spiano le stiro le leggo

anche senza scrittura si raccontano

a volte mi ignorano

a volte succede che il passato succeda

che il muro salga in cielo

quando rientro scaglio le ciabatte nel vuoto

gli stivali di gomma indispensabili

la fanghiglia zampilla pastosa

per plasmare tazzine

in assenza di caffè

in assenza di bocche

a volte la tazzina si spalma

come marmellata perde forma

assume forma

cerca cosa contenere

a volte diventa contenuto

contenuto dell’assenza di forma

il perimetro della stanza è variabile

a volte metri su metri

quando si liquefà chilometri che sfiniscono la distanza

a volte il balcone si allontana dalla finestra

si nega alla casa

un lungometraggio di erba attende

a piedi nudi

 

 

 

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