Ma se riempire spazi vuoti, inevitabilmente vuoti e inevitabilmente bisognosi di essere riempiti, tra un titolo diversamente intelligente e il solito immutabile, immancabile, unico, statico ossessivo mantra che risuona ogni santa mattina come la tromba di un santissimo alzabandiera, sia la priorità di un quotidiano lo stabiliamo subito: possibile che il popolo israeliano sia il quinto tra i più felici del mondo? Ma che cos’è – mi chiedo – esattamente una statistica, e quando è degna di essere presa in considerazione? Il titolo è “L’insospettabile felicità di Israele”. Taglio basso del Feuille du 12 Mai.