Accampamento 9 – Al monte Villa

Lungo il pendio del greppo profumano la santoreggia ed il timo spinosetto. Negli antri riparati, alcuni ampliati da scavo al calcare affiorante, sono allestiti dei bivacchi. Nascosti e mimetizzati tra la vegetazione furono abitati e lasciati più volte, ora resi adatti al contingente sfruttando vecchi mobili ed attrezzi scassati, portati dall’inondazione. Riconosco le ante di un armadio artemis appoggiate all’ingresso, lo scheletro di un divano moroso, tre sedie kartel il tutto a comporre la facciata principale di fronte al varco. Su una porta, ancorata al fico sviluppato tra interno ed esterno, sono state incise dal signor Volpe, delle riproduzioni botaniche e tra queste il millepetali dorato che ne ossessiona la ricerca. Malgrado il nuovo assetto territoriale, le bestie imbalsamate messe a guardia sui pinnacoli, le molte mappe tracciate e sempre modificate, il dorato sarebbe stato individuato dall’antagonista Emilio, dopo il quinto tornante vicino all’insegna per il monte Villa. O forse Cao de Villa.