ACQUA DAVANTI E VENTO DIETRO

Genbraio. 5.3.
   Il giallolimone asimmetrico dei fari di un’auto che, solosoletta, va a tutta birra incontro alla Notte, urtica, scivolandovi sopra con la brutalità tipica della luce, i tanti strati d’indaco scompaginati dal tanfo del Tempo di un portoncino d’ingresso già solleticato dagli impapocchi luminosi di una rèclame, un neon filiforme e ronzone che s’arrampica nervosamente muro muro e da lassù domina tutta la via… Per un attimo… poi, scalciando a destra e a manca, i fari scompaiono in un’oscurità verticale, onnivora. Appena un tocco dunque, un impercettibile toc toc durato quanto un battito di ciglia, epperò più che sufficiente… La porta si schiude, con garbo, senza sgraditi cigolii. E la stanza subito si arrende ad una folla pressante d’ombre assai ‘murrituse’, ma proprio per ciò particolarmente soggette a stancarsi e, di conseguenza, ad afflosciarsi dove capitacapita… Siano quattro o più, le pareti, a prima vista, sembrerebbero spoglie. Il pavimento invece, è pieno raso di fogli A4 che, dacché sono entrato, non fanno altro che svoltolarsi producendo fruscii talmente destabilizzanti da rendere incerto il mio incedere. Per di più, avverto sotto i piedi un umidore freddo che risale lento lento e impregna sistematicamente gli abiti che indosso portandomi alle narici già estasiate il ricordo di un odore… di… come potrei scambiarlo per altro… inchiostro di china!…  Trovo e seguo le mie impronte nere di un nero setoso che si rincorrono sui fogli d’un niveo abbacinante. E poco dopo la vedo… giovane, una ‘Lolita’ a prestar fede al profumo di pesca che si spigiama dalla sua epidermide, se ne sta nascosta in un suo cantuccio buio e punta i suoi occhi chiari sui miei ancora increduli… Dunque, ero così tanto preso dai rissosi crepitii cartacei da non averne nemmeno presentito la presenza? Oppure, e questo è un tarlo che mi roderà a lungo, l’ho volutamente ignorata per non cadere in balìa della sua bellezza acerba? Può darsi… e non solo perché credo sia impossibile sfuggire ad uno sguardo così fascinoso, ma principalmente perché sarebbe assurdo negare quel che stando alle impronte è di una evidenza sconcertante: non ho fatto altro che girarle attorno come un moscone…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CORRIERINA
Ogni volta che pronunci una parola, ricordati che la parola non sa di essere stata pronunciata. Ogni volta che senti Read more.
Animalario (11) – TRUFFALLOCCO
A dispetto del nome il Truffallocco non è un allocco, tanto meno un uccello. È invece un camaleonte in grado Read more.
Onirica γ
Scalavo una montagna. In mano reggevo un grande foglio di metallo luccicante dalla forma rettangolare e i bordi taglienti che Read more.
da I GIORNI QUANTI (79)
Latte a vivi ormoni e uscita a perplessità. Perché non dovremmo capirci come quando al bar. E il bar cos’è? Read more.
DIZIONARIO DEGLI OPPOSTI E DEI CONTRARI: ma]
ma] [si consuma l’appiglio della scala note] di tutte le note una prudente avanzata di piano se poi si disfa Read more.
da DIARIO PALERMITANO (2)
Le strade di accesso al ponte sono, ormai, ostruite da oggetti e persone. Voci di disperati invocano l’aiuto di medici. Read more.
Storia di navi 3 (Gli occhi di Cortázar)
Quegli occhi singolari, come appartenenti a un non-terrestre, come trapiantati o, comunque, aggiunti o cuciti a un corpo terrestre; guarda Read more.
AVVENTO
farebbero insieme i compiti dietro le ricette mediche di nonna selene, lasciando aperto uno spiraglio per la mutazione antropologica di Read more.
SCRITTURE CIECHE
Se non fosse per quelle porte che cigolavano. Se non fosse che ogni tanto i bambini trovavano nei cassetti qualche Read more.