L’impresito grammaticale ha fondi multipli. Parti del discorso contadino, dove le parti sono, sì, le voci e il discorso è il costrutto che esse riorganizzano, adempiono, ma sono anche e propriamente parti, sì, individui, persone. Srutturalmente, biologicamente, i contadini medesimi tutti. Parte è il contadino di Castelbuono, e parte è il contadino di Capo d’Orlando, parte è quello delle Madonie ed è quello dei Nebrodi, parti sono i contadini dell’Agrigentino, del Siracusano. – E il discorso, il discorso è un ordito di fonemi, ed è pure il logos contadino, intelletto, discorso, parola. Il discorso è uno e molteplice, molteplici essendo le parlate. Quante vallate tante parlate. Le quali tutte, distinte però non scrporabili, pulsano dentro la galassiaa del discorso contadino. Che è supremamente uno…………………….. Ci si è fermati, aristocraticamente, all’ugola, all’emissione impostata; non si è scesi oltre – paura di incatramarsi? – nella trachea, per esplorare la sede dell’emissione fisiologica, sporgere lo sguardo, l’orecchio nell’arcano, umano cavo orale della cultura contadina.
Antonio Castelli, Parti del discorso contadino, Edizioni Ente Parco delle Madonie, 2002