anemia di un respiro,
in questo tempo di follie dove la musica
è sospesa, intima percezione di te e avallo
gli angoli decifrandoti quel passo dietro al
tuo sorriso duplicando l’immagine di
quell’anno o il disagio di questa terra ancora
fertile. Tuttavia, sfolla di saliva la bocca
intormentita arborea sempreverde
soffia sementi, per i campi più in là.
E non pensare che la meta lontana sia
un fallimento o virgole scomposte nei viali di
una indifferente vertigine della scrittura.
La mia lingua raccoglie una goccia che scivola
dal tuo sentirti
stammi
stammi sino a che la notte sfinisca
sfiorisca nel riflesso di fronte
e tremo.
Tentazione mi è paradosso informe di coscienza
[teatro di una innocenza]
Tra le gole d’occidente tutto è esattamente intatto
in questo tempo sognato, ma ti porto sulla riva
della mia beatitudine lì dove i granelli hanno
un senso. Cercami nelle rughe del passato, nella
nebbia di amari desideri. Ho visto attimi fermare
l’assenza.
(da Quintessenza – Marco Saya Edizioni, 2018) su autorizzazione dell’Autrice