zero musica dice; l’armonia uccisa
fischi dritti a timpani di marmo
sibilo di proiettile sparato da proiettile
ombre di corpi nel sabba a molti bpm
guizzeranno esuli da patrie razionali
tra toni di ottoni lucidati a carezze
grancassa in pompa afasica alla tempia e l’astrofisica della dimenticanza
C’è un prima e un dopo quella sera -lo dissero- e’ cambiato qualcosa. Ma si faceva tutto uguale solo
più discretamente.
La discoteca non è l’unica soluzione per ingoiare pastiglie e sciogliersi nella house a tutto volume,
bastano una casa, uno stereo e delle cuffie. Anche solo la dependance o un garage.
Qualcuno davvero ci dette un taglio, spesso finendo dietro la scrivania col cervello più fritto di
quanto avesse potuto continuando.
Scena con finale bifido