brodo

1
il tempo é una ricetta
la forma di questi appunti
discende dalla forza dei luoghi
dove la pratica
da le spalle
all’appuntamento col reciproco

2
badare dove finiscono piedi
nella postura complessiva del corpo
scrivendo cosa accade ai gomiti
alla fisionomia alle unghie all’estremità
nascoste sotto il tavolo
nell’ombra delle correnti
che arrivano dall’ovest
e dal nord della casa
e si fermano proprio qui
dove il corpo si assenta a se stesso
per braccare questo corpo che scrive
in parte scrivendosi

il tempo si rivolta in nome delle due figlie
e ringhia contro se stesso

3
di che cosa é costituito il ‘7’
se non di ‘l’ o ‘2’ o ‘3’ combinati
secondo umore o diritto delle precedenze
o necessità di vuoti con risucchio
trovandomi senza impegni d’amore
e senza spin sessuale
non mi accontento di scrivere
di badare a un qualche ‘fuori’
ma anche se vado scrivo
nello spazio della nonscrittura
nel ‘dentro’ che presuntivamente
cerca di elaborarsi
un qualche suo tempo
da adattare ai miei sollazzi

4
mic & guic (condomini) giù
per ore tra nespolo e fico
granchi nella luce autunnale
di un mattino di maggio
ogni tanto alzano la voce
dicono “bisogna” anzi l’esclamano
mic tutto in grigioazzurro
di ferroviere tracagno
guic ausiliario di consolato us
é alto e bianco e calvo e panciuto

non ridono mai le leghe lombarde
ah le leghe professore
non mi faccia parlare

5
fuori dagli ozi dell’anatomia
non si può descriverla pulitamente
nulla è possibile
in questi sfatticci sterminati

6
(il ragazzo comodo nella sua
galassia di provenienza
il bacucco a suo agio
nell’allontanarsi autobiografico
d’ogni galassia)

7
cosa?

questo senso della perdizione
un po femminile
e un po tutto maschile

di lui si diceva
questo è
al modo canonico

lettura di quel libro
pausa
apprendendo buchi

8
(la fotocopiatrice non esiste più
debbo ricordare che
tra una settimana
vuole essere richiamata

avendo già finito
non so quanto fa il totale)

9
ora che mi sono liberato
dalle cosine dure degli attrezzi
sono pronto
ma tutto sta zitto
non c’é come
(collegarmi al)
(scivolare nel)
(riacciuffare il)
(ricollocarmi nel)
continuarmi nel
‘mio’
spazio

10
ancora senza vento
pioggia sebbene non acida
brucia la progenie nuova
a cui sembra adeguarsi una guaina
di impalpabile polvere trasparente
che la protegge dalle non
computabili bizzarrie
dello spazio affettuosamente storico

11
mi lascio – ma sono ancora qui
veloci spiovuzzate rallegrano
le begonie sul balcone
gl’incidenti per un istante
fanno acrobazie senza rete
nell’est il controllo di chi può
riprende quota
piazza tienanmen vola

12
estraneità cittadina
riveduta e ampliata
ricondotta al suo spirito
di fuga dallo spazio

mi dico che è
l’interno più interno
del mio letto
nella casa natale

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