stanotte trottando
ho sentito un po di freddo
di origine sconosciuta
mi sono guardato sopra e accanto niente
lo spazio in regola il buio tranquillo
un leggerissimo tanfo di benzina bruciata
forse una blatta in tumulto
ora questo venerdì si avvia
gli chiedo per prova
di aspettare 5 minuti
non ascolta
è un venerdì un poco sordo
che fine stanno facendo
i commerci pubblici
aidid è introvabile
mi aggiusto alla svelta i baffi
vado scendo giro
allungo passo e mano
apro il portone
esco
e la medicina? l’immunologia?
la ricerca non di settore?
gigi ghigna
so che non ci si può fidare della chirurgia
della comunicazione scritta
indosso un bel monogramma
sulla camicia all’altezza dell’esofago
distribuisco responsabilità gestuale
nessuno dovrebbe sfiorare nessuno
anche mangiando pane e olive e bevendo
lo spazio ha già superato l’angolo
tosto caffè
sulle parole incustodite
animazioni reticenze spinte
sfodero quel blando freddo notturno
concentro l’attenzione esamino
significati spenti tremolano
nello spazio superleggero dell’informazione
alterano lo stato locale
della temperatura di partenza
il buongiorno mi viene offerto a mozzichi
mescolato con zollette non collaudate