(capitolo decimo) E GLI AVOCADO SPARIRONO NEL GIRO DI UNA NOTTE

La donna che passeggiava il cane alla dottoressa, Gina, ora sa che l’arpista tiene le chiavi di casa sua. Ha qualche difficoltà nell’aprire il portone e l’arpista le è d’aiuto dicendole chiaramente che si tratta del mazzo di chiavi del suo appartamento. La dottoressa una estate le ha lasciato le chiavi per innaffiare in un sua assenza le piante e lei non le ha restituite. Neanche quando la dottoressa si è sposata e ha passato l’uso dell’appartamento a Gina. Per più di un anno l’appartamento è stato vulnerabile alle possibili visite segrete dell’arpista. Gina non si può capacitare. E’ nera. L’arpista poi vuole la disinfestazione del palazzo e innanzitutto dell’appartamento affittato da Gina. La maschetta non c’è mai e le blatte trovano il loro regno nel buio umido disabitato. Nottetempo emigrano dalle fessure delle porte e dal pianerottolo girano di casa in stanze, si intanano sotto i lavelli e negli scarichi. L’arpista ha terrore ad andare in bagno di notte. Anche i topi potrebbero far tana nell’appartamento non usato dalla Gina. Al mattino l’arpista trova tracce del loro passaggio nel balcone, in cucina e nelle scale. Per la sorella del padrone di casa potrebbero essere i gechi. -senza la puntina di calce che distingue la cacca dei gechi si tratta di topi. – dice l’arpista e poi: – I gechi, in ogni caso non andrebbero toccati perché mangiano le zanzare – Amanda teme per il suo cane – esche e carcasse avvelenate sono un pericolo per Pablo. Più di un gatto ha fatto una brutta fine –
– le ditte di disinfestazione hanno tecniche precise per evitare gli incidenti – assicura l’arpista e in ogni caso vorrebbe che la sorella del padrone di casa aprisse di autorità l’appartamento mal frequentato: – stanare e sterminare, senza tante storie, le blatte e i topi! – Amanda pensa che con la scusa dei parassiti si parli male di Gina. Crede che c’entri pure Il fatto che Gina sia una maschietta. E poi la storia delle chiavi sembra che non piaccia nemmeno alla Visicchio: – Nessuno ha il diritto di entrare a casa altrui senza permesso.- Alla fine l’architetto e la figlia del padrone di casa danno la notizia. Il patio e la terrazza devono essere buttati giù e rifatti. I lavori inizieranno a breve e saranno eseguiti dalla stessa ditta che ha fatto la facciata del palazzo. Per molto tempo il giardino sarà occupato da impalcature, detriti e dal viavai dei muratori. L’arpista dovrà rassegnarsi a fare a meno della terrazza. Le persiane serrate sul baratro e polvere. Le sue piante verranno trasferite nel giardino e a lavori ultimati non potranno essere collocate più nella terrazza nuova. L’architetto dice che trattandosi di manutenzione straordinaria i lavori saranno pagati per intero dagli eredi del padrone di casa senza alcuna parte per i condomini e gli inquilini.

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