Bussa l’architetto. Lo scarico della sua terrazza è otturato. Pare siano le erbacce del mio giardino. Non ci credo. Lo faccio entrare per convincersi che lo sbocco di scarico della sua terrazza sia libero. Mentre passiamo per il soggiorno, certo dell’ascolto, si concede in cronaca condominiale.
– Il giorno del funerale del padrone di casa l’arpista è svegliata alle sette e trenta del mattino dal padre del defunto… le chiede la pigione. Lei sa già del fattaccio dal giornale e prima di rassicurarlo riguardo i soldi gli fa le condoglianze… Per tutta risposta il vecchio mette giù il telefono.-
In giardino mi avvicino allo scarico e gli faccio notare come intorno sia libero. L’architetto guarda perplesso l’apertura, poi in alto la terrazza. Scuote la testa. Non è convinto. Prendo il bastone della scopa e lo ficco dentro il tubo. Effettivamente sento un po’ di resistenza ma non ci faccio caso e forzo ancora di più, deciso e scocciato. Un violento getto d’acqua mi investe denso e puzzolente. Impreco. L’architetto soddisfatto nel trovare conferma dei suoi dubbi continua a parlare dell’arpista e del padrone di casa. Gli faccio notare che la causa del tubo intasato dipende dal fatto che lui o chi per lui non badano a quello che spingono giù nello scarico. E poi non mi interessa niente del vecchio e devo cambiarmi. Mi segue per casa e passa ad Amanda.
– E’ brava. Ho avuto occasione di sentirla. Merita. – Si ferma nel soggiorno, vado nel bagno e continua, alza la voce: – Quando il marito parte per gli allenamenti Amanda rimane sola col cognato e senza fare attenzione all’assenza della motocicletta, nessuno se ne accorge perché i fratelli si somigliano.- Ritorno con i pantaloni cambiati e la camicia fresca. L’architetto guarda il soffitto e insiste, confidenziale:
– In questo periodo la madre di Amanda intensifica le visite alla figlia. La mattina. – Anch’io alzo gli occhi al soffitto. L’architetto indica un ampio tratto di intonaco, senza fermarsi, piano: – Amanda si affaccia e sua madre, non dimostra più di quaranta anni, biondissima con seno traboccante la chiama giù per andare – Noto planisferi di umidità in corrispondenza delle persiane della sua terrazza. L’architetto esce in giardino, si avvicina ad un pilastro del patio e ne saggia la consistenza. Strappa a mani nude un pezzo di muratura. Il ferro del cemento messo a nudo è arrugginito. Il resto si sfalda come un biscotto. – Dovrebbe farlo presente. – motteggia. – A chi? – dico, muove il capo contrariato.