Io sono la cosa. Sono fatto di ferro, plastica, muscoli, pixel, catrame, lacrime, nuvole. Nella tasca
destra dei pantaloni nascondo un coltello, nella sinistra un grappolo di luce. Dentro il mio corpo
c’è un altro corpo, il corpo che ero un anno fa, e dentro questo corpo un altro ancora, quello
ancora più antico. Sono io la cosa. Ascolto musiche larvali, mugolate a labbra chiuse; sputo per
terra e vado.