INCIDENTE IN BARCA

In questo videogioco non esistono regole né pulsanti da pigiare, non ci sono piogge di astronavi, né artigli di mostri alieni. Svanito il trauma osseo, evaporato il pugno al torace, incassata la botta alla nuca, scomparso l’ematoma all’occhio destro, ecco che riemerge dalle onde l’isola Zacinto tutta intera, guarnita di …

GUERRE GIUSTE

Quale realtà vuoi che ti racconti? Quella dove vinciamo o quella dove perdiamo? Quella del cervello giallo o quella del cervello viola? Mi fanno sapere che esistono guerre giuste e che in forza di questa gioiosa novità bisogna dar fiato alle trombe. Ma io non ho trombe, né grancasse. Solo …

MIA MOGLIE

Ogni mano nasce da una mano, ogni labbro da un labbro, ogni piede da un piede. Così diceva mia moglie mentre si faceva lo shampoo con la testa china nel lavandino. Ma poi, asciugandosi col phon quei suoi capelli lunghi almeno tre metri, si è voltata di scatto verso di …

UN VERO SPASSO

Occhiali, protesi acustiche, dentiere, gambe artificiali, cinture ortopediche, parrucche. Ecco la nostra coriacea sostanza. Ecco la nostra cremosa consistenza. Gli armadi ci custodiscono nel tempo; e noi, polvere di magazzino, persino ridiamo se qualcuno ce lo chiede. Nessun negozio vende roba che possa vestirci o sfamarci. Nessun treno ha sedili …

PAESAGGIO

Corri adagio, corri in sogno, corri dal tetto alla collina, corri in mezzo alla nevicata prevista per stanotte. Corri, corri, tanto non andrai troppo lontano, non puoi: perché, vedi, nel frattempo il paesaggio ti viene dietro, si muove con te e resta sempre uguale.

VICINO ALLA FORNACE

Abitare vicino alla fornace. Un forte calore ci scoppiava in faccia appena uscivamo. Piccole bolle di fuoco roteavano dappertutto. Dappertutto invisibili vampate. Era l’ora del caravanserraglio, affollato di asini e dromedari, che ogni sera puntualmente compariva all’orizzonte in fondo al rettilineo e passo passo giungeva alla fornace. Abitare là vicino …

FALENDA VIOLABOCCA

Pian piano ti ci abitui. Certo, non potere più parlare, non potere più bere spremuta d’arancia a colazione. Ma ti abitui. Per esempio, mi fanno ciao da lontano e io, non potendo fare altro, ricambio con lo sguardo, assottigliando gli occhi dietro ai vetri per simulare un sorriso. Vedrai che …

DISCRASIE DI PRIMAVERA

La prima testa disse di no. Ma il parco è pieno di teste. Credimi, io non cerco una rana o un pesce. Cerco croccanti estensioni di nulla, un ciuffo di capelli nello scarico del lavandino. Perché si usa dire che un giorno capiremo, ma non oggi. Perché il simbolo dell’aria …

L’INTRUSO

L’intruso ha scarpe lucide e nere, abito grigio in fresco lana, cravatta antracite su camicia bianca. Cammina tra la folla a passo svelto. Muove disinvolto le braccia. Dentatura smagliante, sorride specchiandosi nelle vetrine. Per strada, tutti gli altri hanno come lui scarpe lucide e nere, abito grigio in fresco lana, …

PERDIZIONE

Ti guardo da lontano col mio piccolo sguardo esquimese. Pensare è una forma di perdizione. Un rito crudele. Per pensare è necessario tanto spazio, tanto fiato. Saper affondare bene la vanga nelle zolle. Mescolare sabbia e calce. Saper impugnare il martello più liquido. E ci vuole una siepe. Sì, una …