SELFIE

In bocca mi cresce una tripla fila di canini. Occhi quadrati. Abito in un quartiere di Tangeri dove non sono mai stato. Abito in un bosco affollato di cinciallegre che balenano l’aria di riflessi gialloverdastri. Mangio carne di cocorita. Abito in un vecchio televisore abbandonato giù in discarica. Sono un …

MANZONIANA

Le scatolette di cacca?  Una volta se ne vendevano, certo che se ne vendevano. Il nostro negozio ne aveva gli scaffali pieni. Tutte in fila, grandi, piccole, coloratissime. Di tante marche. E vendevamo anche ruote di bicicletta, scolabottiglie, orinatoi, persino. Oggi non vanno più, nessuno le vuole cose come quelle. …

COME CANTAVA

È un muggito continuo, un ribollire di tuono che soffia cupo e rugge da sotto il cuscino. O da sopra. Non si sa bene da dove. O forse dal cervello. È il rombo sempre potente del suo motore che irrompe nella notte. Che ti viene a cercare nel sonno. Per …

OGGETTI RAPPRESI

La forma fisica delle cose perde zampe e coda. Tu procedi in avanti. Davanti a te si smaterializza ogni respiro, ogni foglio di carta. Immateriale il futuro, immateriale il presente. Solo se ti guardi indietro vedi oggetti rappresi. Forme pesanti, zoppicanti, ansanti. Calabroni nerissimi. Ingranaggi di ferro. Caratteri tipografici di …

IN CIMA ALLA COLLINA

Posto in cima alla collina, il generatore automatico di parole inesistenti lavorava a pieno ritmo per rifornire i parlanti. Dai suoi enormi ingranaggi fuoriuscivano in continuazione parole che rotolavano a valle con spettacolari rimbalzi e rimbombi: tronche o piane, sdrucciole o bisdrucciole, financo pentasdrucciole, monosillabe, bisillabe, polisillabe, ma tutte rigorosamente …

I TUOI CAPELLI LUNGHIIIIIIISSIMI

Prima che il tempo ci rinserrasse tutti nelle nostre uccelliere d’ossigeno, passavamo le giornate a sdenodare foglie di mandarino, bizzocculi di terriccio, pagine di libri postlunari, mentre dai campi di grano giungeva qualche ruggito di luce. Laggiù una ruota di bicicletta girava a vuoto, persa fra orecchie e piedi. La …

VAJONT

Ogni mattina un neurone vola via dal tuo cervello e va. Le finestre diventano tunnel. Ogni mattina una cosa diventa astratta e va. Il canto della tortora diventa battito cardiaco. Nascono fiumi nuovi. Ogni mattina la notte del 9 ottobre ricompare giovanissima.

TRASFORMAMI

Sulla pelle di un uovo era scritto “trasformami”. La stessa parola potevamo leggerla sulle ali delle mosche, sui termosifoni dal fiato rugginoso. Potevamo leggerla su quel vecchio libro di carne umana che da anni tieni nascosto nella polvere dietro il frigorifero. Era festa di dita ogni volta che versavi il …

INVITO A CENA

Sabato sono stato invitato a cena dai miei amici assassini e per non arrivare a mani vuote sono passato dalla macelleria ed ho comprato due chili di cervello. Ma il sacchetto di plastica dove l’avevo messo era bucato e gocciolava sangue, perciò quando sono arrivato ho sporcato tutto il pavimento. …

IL MIO MIGLIORE AMICO

Sprofondato in poltrona, sorseggio whisky torbato in compagnia del mio migliore amico. Beviamo in calda penombra alla salute di Eraclito e del capitano Achab, che è quasi la stessa cosa. Ma non basta. Beviamo alla salute di Argo dai cento occhi. E di mia nipote, che di occhi ne ha …