LA STAZIONE

  Affacciati alla finestra e guarda, Annalodovica. Vedi tutte quelle guglie e spuntoni di ferro? Vedi quante gru perse nella foschia gialliccia? Stanno costruendo la Stazione. La attraverseranno scale mobili sempre in funzione che, a centinaia, lunghissime, sprofonderanno a zigzag nella pancia della montagna e sbucheranno sino a valle, a …

PRIMO MATTINO

  Al fracasso del primo mattino, il risveglio è un grasso groviglio di lenzuola croccanti e puntuti pornopensieri. Qualcuno dietro ai vetri sta sparando con il suo bazooka giocattolo. Gentilmente proibire il silenzio. Incentivare la farneticazione. Qualcuno non vuole morire ma non ce la fa. Nel fracasso del primo mattino …

PER CONCLUDERE

Per concludere questa giornata tutta piena di zeri, con nuvole puzzolenti, fiacca elettricità tutt’intorno e chiodi piantati nel legno cariato del portone, con zeri dappertutto, anche sparsi per terra e persino nel buco del water, con zeri sul divano, nei cassetti, dentro i libri, con zeri che te li trovi …

PIFFERATA DEL LOCDAUN

La testa piena di nenie, sento come lento stormisce il tuo dormire, sento le anse e le ansie, i golfi di foglie dormienti, le venti impronte delle dita di piedi e di mani, gli eventi eventuali dormienti, le ali.

MIO FRATELLO

Eh, mio fratello è uno scaleno. Cioè, così lo chiamano gli amici del bar. Cioè, come dire, ha a che fare con scale e cose cosi, questo è certo. Però. Però non saprei dire bene. Lui è scaleno davvero. Non so come spiegare questa cosa. Lui, insomma, non ha proporzioni. …

UN NUOVO PRODOTTO

Ancora se ne trovano, se le cerchi. Sono ancora in vendita, se è per questo, ma ormai non le usa più quasi nessuno. Esiste, in certi posti sperduti, qualche antica farmacia segnalata da una fioca insegna a croce e lì ne vendono, sì, ne vendono di quelle graziose scatolette colorate …

BARCOLLANDO

Hanno abbassato le saracinesche sul mondo. Strade deserte. Eventi sospesi. Obbligati al chiuso, al fazzoletto sul viso. Alla non luce. Guardare, ma con occhi di vetro. Parlare, ma senza emettere suono. Scrivere, ma solo romanzi nani. Un sorcio molto poetico solleverà il musetto. E tutti gli andremo dietro barcollando.

CAVI

Un reticolo di cavi sotterranei multicolori attraversa il pavimento. Hanno anime di rame o di acciaio e puzzano di piscio. Questi cavi, mi confida Annasabrina sussurrandomi all’orecchio, questi cavi si parlano e sono tossici non per la sostanza di cui sono fatti, ma per le informazioni che si trasmettono, per …

MA NON PER TUTTO IL RESTO

Quando l’elettricità era ancora fra noi, eh, allora sì che si viveva bene! Mangiavamo fragole elettriche, bistecche elettriche, gelati elettrici. Bevevamo vino elettrico in coppe scintillanti e ogni sorso ci illuminava. Fioccava neve elettrica. All’imbrunire combattevamo l’arrivo del buio con certi arnesi pendenti dai soffitti che chiamavamo “lampadari” o “Lune …

LA STAGIONE

Quando arriva la stagione, vengono giù e si staccano dalla mia pelle una dopo l’altra. Sempre di più, una dopo l’altra, cadono a caso finché ne resto spoglio e le vedo tutte intorno a me, esauste, adagiate per terra. Quella ancora tenera è stata strappata da un colpo improvviso di vento, …