IL BUE ANNAGLORIA

Transitando da una vita all’altra, il bue Annagloria si trovò ad essere una pulce. Essendo stato in un tempo lontano anche donna, ricordava come le pulci allora le dessero fastidio quando solleticavano le sue mammelle o le punzecchiavano l’inguine. Conciossiacosachè si sentiva in impiccio nel vestire adesso i panni di …

IL LUNGHISSIMO VIALE

Neve fossile è la sua voce. Il suo cuore è una cattedrale rammollita. Tiene un pianoforte in tasca, una matita in mano; e a un tratto, di corsa, si mette a suonare tutti i campanelli dei condomini via via che percorre il lunghissimo viale costeggiato di Stratosfere.

MUSEO

Quando il pidocchio cominciò le sue esplorazioni, girando girando si trovò davanti al Museo. E un giorno vi entrò. Nei suoi grottami vedeva penombre e filinie dove, dentro campane di vetro, biancheggiavano becchi di animali imbalsamati, artigli, grinfie volpine, toponi dal pelo ammuffito. Nell’immobilità assoluta galleggiava un ritratto di Leopardi …

NELLA TASCA DESTRA

Qui si narra del conte Giacomo Taldegardo Leopardi detto anche Ranocchio. O meglio, si parla della tasca destra del suo pastrano. In quel luogo buio e segreto, rigonfio di nerume, il conte conservava un oggetto che molti anni dopo un bizzarro scrittore praghese così descriverà: “Alla prima appare come un …

QUALCUNO CERCA

Di questi tempi l’acqua del mare è intasata. Capelli cartilagini dentature muco carotidi ossami formano sozzi grovigli simili a quelli che puoi trovare nelle pance dei lavandini che nessuno spurga mai. Il mare è intasato di risentimenti, di fame, di plastica nera. Bulbi oculari grossi come angurie scandagliano i fondali, …

NOI

Noi siamo antichissimi. Siamo vissuti in tempi così lontani che voi non potete neppure immaginarli, in spazi remoti, dentro suoni impazziti. Eppure vi vediamo. Stiamo a osservare come vi muovete, come respirate, come defecate; e non riusciamo a capire come facciate a sopravvivere senza automobili né carrozze. Senza aerei. Senza …

PIAZZA DEI MARTIRI

La caduta dei piedi ebbe inizio alle ore 72 e mezzo del 56 aprile. Era un anno ubriaco e cadevano piedi. Annaviola uscì di buon mattino. Il gioco delle combinazioni volle che quando apri la porta si trovò davanti alla piazza dei Martiri, vasta e semicircolare, livida per la foschia, …

INTERNO UNO

Quando l’Uomo creò Dio, Annabianca era impegnata in un’altra conversazione, perciò non vide sorgere la Luna et le Stelle, né si accorse che il mondo si riempiva di Templi. Ma il numero da lei digitato era inesistente, così disse il risponditore elettronico. Inesistente l’abisso. Inesistente l’Uomo. Solo Dio, sprofondato nella …

ARRIVI E PARTENZE

Ho fatto un’immensa fatica per abituarmi alla vita. Mi ricordo, appena nato, come ho dovuto sforzarmi per capire: sei vivo, esisti. Ero frastornato. Non capivo cosa mi stesse succedendo, da dove arrivavo. E anche dopo, anno dopo anno, è stato difficile abituarmi a una condizione che ancora oggi continua a …

IL LUOGO DELLA LIBERAZIONE

Giungemmo al Luogo della Liberazione dopo un lungo percorso in un buio impregnato di aghi, attraversando col fiatone a passo svelto sentieri fangosi, sterpaie che sembravano tortuose gallerie, dirupi. La puzza di selvatico ci accompagnava dappertutto. Forse i lupi o le iene ci osservavano nascosti nella tenebra. Giungemmo al Luogo, …