LA PRIMA MATTINA

La prima mattina, distratti com’eravamo, ci dimenticammo di uscire. Fuori era tutto un fibrillare di nuvolacce fumanti che estinguevano strade e montagne. Fu buio. E fu ancora mattina. La seconda mattina ci accorgemmo di non trovare gli occhiali perciò vedevamo barcollante e granuloso. Le finestre segnalavano cose e le cose …

CARA AMICA

Diranno: “Eh? Ma no, è assurdo! Qui da noi non c’è mai stato altro che pianura assolata, a perdita d’occhio. Solo pianura assolata e orizzonti che sfumano verso il nulla.” Diranno così. Ma intanto non sente che tonfi, cara amica, non sente che fragori cupi? Un brontolio, come di temporale …

LAVORO INTERINALE

Pian piano Lollo si avvita e si dipana, impugna un crocifisso di ghisa, lo brandisce. Lollo è liquido e scende la scale goccia a goccia. Poi via di corsa, a cercare lavoro. Interinale, astrale, ancestrale. “Un lavoro disabile, ma visitabile percorrendo tre cavi di acciaio”, così gli risponde la bella …

HO VISTO

Ho visto una donna che deponeva le sue uova e le covava di notte in un hotel di lusso, ho visto automobili d’oro massiccio che sfrecciavano furibonde su autostrade di cristallo mentre fiori giganti sbocciavano tutt’intorno sino a ricoprire ogni cosa col loro vello soffocante, ho visto giovani pronti a …

ASSUNTA

La capitale più piccola del mondo si chiama Assunta e sorge pressoché al centro della regione polare del vasto Stato di Maria Grazia, a nord dell’arcipelago Rosanna. Lo Stato di Maria Grazia si estende per più di cinquanta milioni di chilometri quadrati formando una doppia ala frastagliata che avvolge quasi …

Al CUI ARRIVO

La scrittura parte calda e fluente, densa di energia, ma quando si dirama per quel complicato sistema di tubazioni, canali, fognature, condotte sotterranee e attraversa pianure, scavalca colline, percorre rettilinei nella vallata, e infine si arrampica su, fino ai piani più alti dei caseggiati – nel frattempo ingiallita e frammista …

VOCI

Stacco un pezzetto di mare e me lo metto in saccoccia. Lo intrufolo nella tasca più spaziosa del pastrano nero, quella abitata da vespe e mosconi. Assetato, mi stendo su un divano pungente dove si svolgono voci. Penso alle piccolezze del mondo. Dei mondi. Da lontano giungono notizie dell’invasione. Però …