sul divano c’era un cagnolino e mi guardava. era nero nero come gli angoli dietro ai mobili ed odorava ancora d’uovo. era molto silenzioso e perciò capii che, in realtà, era sul nostro divano da sempre ed io me n’ero accorto solo in quel momento. trovai strano che stesse sempre …
da piccolo ho avuto una febbre quando si aprirono alcuni dei rifiuti tossici che mi ero sotterrato dentro. nessuno mi poteva toccare perché ero caldo e radioattivo come un’insolazione, perciò mi coprirono con delle coperte che stavano sul letto come chiazze di petrolio nell’acqua di mare, ed io così sembravo …
stanotte ho dimenticato i cani accesi e loro ne hanno approfittato: hanno fatto le feste ai fiori, strombazzando come automobili in corteo. già da un po’ le corolle battevano come pulsar che si dilatano come cuoricini, e ora evidentemente scoprivano gli ombelichi aperti come pugni di neonati. lei ovviamente non …
tornando a casa quella sera avevamo preso la pioggia e le si era già infiltrata sottopelle. infatti, quando la sentii tossire nel sonno, capii subito che si era trattato in realtà di uno smottamento. dal collo le si erano staccati dei piccoli massi che erano rotolati giù lungo la schiena, …
poiché la notte si stava avvicinando troppo, dovemmo accendere un falò. un falò serve da spaventapasseri per le stelle, che si tengono alla larga perché gli sembra che il sole sia ancora al suo posto. tuttavia, a differenza di uno spaventapasseri per uccelli, non c’è modo di mettere dei vestiti …
un pavone non lo si può mettere insieme agli altri animali: nell’aia o in un pollaio non si sente unico e speciale, ed il paradosso lo fa appassire. il pavone va nutrito con lode ed irrorato di complimenti, altrimenti per dispetto nasconde i colori e si lascia andare fino a …
Questa bozza d’uomo si è incastrato nel suo piccolo mondo ed ora intasa una tela grigia. Piegato su se stesso come una marionetta scollegata questo Petruska non può nemmeno stare in piedi figurarsi danzare figurarsi essere amato.
Come la bassa marea le tue labbra che si ritirano scoprono i denti incastrati nella battigia delle tue gengive. E quando decorticato di tutti i suoi vestiti così è l’Eden lunare della tua anatomia.
Dentro di te hai giardini dove io passeggio e sono addobbati con merletti di luce la luce delle cose che finiscono. Era sempre un momento intimo quando sorridevi.
Non solo hai i tratti della kore eterna sei anche fatta di colori autunnali i più belli, i pochi: li indossi bene, ti stanno bene addosso. Il Poeta ha detto che il fascino dell’Autunno è nel desiderio di Primavera, allo stesso modo io ti ho amata di più perché …