da RAPSODIE (10)
sorride i suoi bottoni septici fiaccolano, leccando sorgenti omofone di silenzio scissile onde tattili, puntiformi
sorride i suoi bottoni septici fiaccolano, leccando sorgenti omofone di silenzio scissile onde tattili, puntiformi
fragili e feriti, filamenti su occhi entimemici nihil novi metessi sfigmica e fogli di sileni irritati nabissano martelli illesi
clivaggio aforico di rilievi elementari ruvidi, assuccati a magmi omeomorfi immersi e flessi in C4H9NO2
mazhar, satellite entozoo, eroso nel respiro dello sfondo tabico strilla un possibile elastico d’urti asterici e scheletri simulati, illesi
astaroth piange organi impuri, densi di carburante emetico croste sigilli immobili di una mano eterna
picchiano stonate erme bifrontali profuse pregne d’enzimi collassano in flogosi saettate imprecise, correndo mi hanno guardata
Enoch respira il mio respiro, mi ha graffiata ancora. Sciogliendomi in scintille e rumori, prismi cicloptici di pulsazione adefaga, oscilla intervalli cronici, endogeni. Spine e turbe simulate leccano, poi amputano, le vibrazioni e i loro involucri. Chiudo gli occhi, ti vedo morire, tutto viene escluso.
Mani e righe catturate da riflessi e nodi, senza scioglierli.. i ricordi essenziali muoiono durante i viaggi. La guardo. Sta dormendo. Soffia senza ritmo mentre tutto, intorno, si lascia spostare lentamente. Ogni linea, tutte le ombre sottili, si tagliano penetrando la fine degli incroci. Mi accosto ai lampioni, modellata sugli …
Ho perdonato la giustizia, la tolleranza. Trasporto graffi allotropici, avventure incise con pece e simboli anidri (sabbia, lacune, un Orisha mortale). Cnidociglio, sentiero prolungato fra planimetrie soteriologiche – dravya, guṇa, karma – sfuma flegma, una confessione. Mi accarezza un soffio estroflesso, flosgenico, intriso d’umor vitreo e bile, …
…e mentre rimani inconsistente a vivere lo lasci scivolare. sospiri intorno, cerchi di incollarti a qualche elemento. (un oggetto, un dettaglio) Cerchi un rumore che ti riporti (in)stabile nei bordi, una percezione che possa sentire le mani e che stabilisca l’appartenza a un contesto che non sai più distinguere. I …