ELEGIA E SPECCHI

Lecce non è un riassunto tascabile del Barocco ma stratificazioni di voci murate e porte inchiavardate su cardini di tempo.   Nessun amore è qui e adesso ma sta, carico degli amori passati, sta e danza nelle specchiere di merisiane cornici in quelle sale grandi e portefinestre che dànno su …

ELEGIA E TEMPO

Lecce non è una bomboniera di biscuit o porte bonbons di cristallo ma un Getsemani dove più d’uno tradì la bellezza.   Se una cappella è chiusa da anni, ecco, ho questa chiave di poesia – apro la porta laterale ed entro.   Non riconosco che i Santi materialissimi dei …

ELEGIA GRECO-BENIANA

Nei pomeriggi di studio stavo in piedi dietro la portafinestra – vedevo la terrazza della casa di fronte, le chianche coperte di licheni, la canna fumaria imbiancata a calce.   CarmeloBene discendeva lento in groppa alla sua macchina volante, vedevo il fornaio parcheggiare in strada la sua Giulietta azzurra e …

ELEGIA DELL’ACQUA

Non è sul mare Lecce, ma lo chiama e gli avvia camionabili: quando tentò la scrittura prima la mente e poi il foglio incontrò l’acquamadre l’acquasorella l’acquamante   seppe (lo seppe la scrittura imparandolo dall’acqua e lo seppe l’acqua fecondando la scrittura) che due nella Città delle visioni è numero …

ELEGIA DEL LIEVITO-MADRE

Lecce non è un’ombra dell’inutile ma costanza degli addii e labirinto di segretissime terrazze.   Speciali, al Sud, le terrazze strette o vaste in cima alla mattinata, poi alla notte: la luce canta tenendosi le mani in grembo e la terza mano ad accarezzare la mente così per libertà e …

ELEGIA E TABACCO

Il ventoscrittura che attraversa i magazzini del tabacco suscita voci stratificate dentro pareti già scheggiate dai passaggi testardi dei sacchi da scaricare o caricare.   Mi scelgo una città e me la disegno a immagine e somiglianza del desiderio.   Si chiami Lecce dove il passo è stretto tra i …

ELEGIA AD APRIRE

Lecce non è un’illusione né paccottiglia per turisti, non un assalto d’edilizia speculativa a ingurgitare vecchie pietre e albicocchi cintati da un cielo accoratamente blu ma un giro ebbro del sangue e un sistema antieuclideo di piani inclinati.   Quando la città morì velarono tutti gli specchi con i lenzuoli …

Storia di navi 3 (Sestante)

È giusto che una nave si chiami Sestante oppure Bussola o Bompresso (…) Facilmente si dimentica che una nave è un insieme (estremamente complesso) di singole parti e di singoli strumenti; facilmente si dimenticano i marinai che la accudiscono e che la fanno navigare. Dalla pietra lavorata alla ruota allo …

Storia di navi 3 (La nave punica di Marsala)

(Parlano i resti della nave esposti nel Baglio Anselmi) «Ci guardi incuriosito e attento – forse ne hai motivo, precipitato come sei in un tempo futuro lontanissimo dal nostro, ma – – –  frammentàti sul fondo del mare rimanemmo a dissolverci, dissaldarci, schiavardarci pezzo da pezzo, doga da doga – …

Storia di navi 3 (Principe di Piemonte e La Provence)

Ognuna di queste storie (che siano di navi, di treni, di mongolfiere o di jazz, non importa) è anche politica. Quando Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti s’imbarcarono per emigrare, quelle due navi trasportavano oltre a loro centinaia di persone che avevano ognuna una pena e una speranza nella mente. Tutte …