da ISUOI, (labbradà) 8

nuvole e luci il buio la persia. una ragazza per strada. la mente ancora meravigliosa mente devota all’infanzia saluta la quiete delle finestre senza storia, in fondo nel mondo l’amore è ancora cieco. l’odio è ancora sordo. lo stupore è sempre muto. noi stiamo sempre bene. male. discretamente. e tu? …

da ISUOI, (labbradà) 7

ti do i miei numeri il sette il tre il sei l’uno poco distante dall’altro il giorno il mese l’anno del secolo fiammanti in disordine sparso braccati da una mezzanotte ventosa una notte lontana e scheggiata che non ricordo ma c’ero marzo mi ha contagiato un’euforia da barman gasato questa …

da ISUOI, (labbradà) 5

niente di sacro in ciò che scrivo solo un’urgenza che mi spettina mi allontana da me solo pioggia un po’ di dolore qualche fiore colorato

da ISUOI, (labbradà) 4

una pietra sopra pensiero labbradà. c’è una mansuetudine inespugnabile. incomparabile al mondo delle spugne dimenticato. è la mattina che scrive. una svista a forma d’erba.

da ISUOI, (labbradà) 3

ascoltalo ancora un poco quel pianoforte amaro e lunatico galoppante sulle dune del vuoto. è una serata di agguati questa mugghiante su un perfido spartito di frottole stasera l’enigma confonde la strage nella voce. ho appena compiuto la persa età del jazz. tre decenni colorati e insidiati. (dedicati al vento)

da ISUOI, (labbradà) 2

ci svegliamo accampati nel cuore del grigio. c’è freddo. ma c’è il fuoco. il fumo filato si perde. c’è un pensiero nascosto dentro le montagne. un segreto azzurro confuso con il sapore dei fiori. continuando per quel sentiero si finisce nell’ohio, dice gaetano tornando  

da ISUOI, (labbradà) 1

un cielo verde-assenz io e spansive nubi viola sulla pianura lontano una languida mandria di lapsus la carta pecora la parola da brucare

da ISUOI, 9

dispari, alterato da un canto strabico. una processione sbagliata di freaks e di marinai. sui passi del console già fradicio. attaccato a un filo di disprezzo rauco a quell’ora il montanaro popolato dalla pioggia.

da ISUOI, 8

parla per te velemir c’è un sogno che mi perseguita. una carovana lucifuga di zanni. mi è rimasta una collezione di tracce apaches, un coccio forsennato di asia, un cappello piumato. (traffico di errori e di bicchieri). (occhi fatali – fanali spenti). e una pioggia di cancellature calibrata caro velemir. …