da ISUOI, 7

ah lupu lupu lupu o lupu lupu lupu iecca vuci untabbarruiri un ‘ntarricampari lu focu si mancia li chiani iecca vuci (lupu!) ieccati lupu abballa sona lupu arridduciti abballa e canta moonlight serenade abballa e futtitinni senza lustru di luna senza lustru di sangu li griddi ‘ncantaru ci fu la …

da ISUOI, 6

non mi chiedere sempre – a che pensi? quando non parlo. ogni volta che guardo lontano mi chiedi – a che pensi? se vuoi saperlo penso proprio che dovrei farti fuori al più presto… ma come sempre la verità è un’altra. quando non parlo non guardo lontano non penso. ascolto …

da ISUOI, 4

mito e cinismo sotto un cielo bianco una luce appropriata alla catastrofe un pascolo lunare dopo i lupi ecco la fioraia costei mi attraversa i pensieri come un giocattolo rotto

da ISUOI, 3

il pensiero non mi basta o bionda domestica. parlando con te dirò che mi hai sciolto l’amaro del cuore a dormire con me. a dormire si fa per dire a riconoscersi nel freddo stellato. mi piace vederti andare in giro con le tue sciarpe colorate incontrare le luci della sera. …

da ISUOI, 2

variazioni-amazzonia stamattina (:) accontèntati di ascoltare la voce di un caffè senza zucchero. alla mia età le giornate saltano agili dentro i vuoti-di-memoria. rimane un vuoto un motivo senza motivo un salto immortale.  

da ISUOI, 1

parte veloce sulle rime sbandate un treno perso d’amore strano come il lago salato ah che ritmo feroce dolce principe senza soldi senza soldi senza soldi senza soldi senza soldi     (ISUOI, Mariarosa Di Marco e Costantino Chillura, Perap edizioni, 1991)

MICHAUX e altre cose (94-95)

8 chiudo un occhio – sputacchio. me la rido di me – così imparo. ecco qui l’ennesima domenica. noiosa come una guida pratica. nell’acquaio le posate parolttano di pioggia di carrozze e di conventi. a che servono la schiuma e le bugie? e che servono le pagaie? io sono uno …

MICHAUX e altre cose (94-95)

6 la pioggia che scivola nella memoria o sul silenzio pericolante del presagio è la stessa che scendeva, impazzita sullo sguardo ammorbato dell’attesa le lacrime di una primavera perduta sui vetri incrinati di quella finestra chiusa