LE MENUET

La danse du début perdu, puis retrouvée au creux du ventre du mouvement. Si alzava con il vestito del primo ballo cantato davanti allo specchio smilzo, come la sua forma senza contorni, brumato di note passate in cerchio lungo la linea curva del disco dimenticato sul piatto. Gommato. Come il …

LA DAME

La dame dans les mots de son chapeau Entre les passages oubliés de la mémoire   cresceva di ventre e capelli, tra asole e bottoni, occhi forati per l’innesto di tempi e voci. Si alzava, imponente, legata da vocali di carne lasciate come scampoli di stoffa da chi aveva tagliato …

SOTTOFIUME

Le distanze si sono allargate, le maglie hanno ceduto e i pesci si sono liberati dalle reti del tempo, squame di parole nel moto concavo di pensieri in deriva. I cerchi si sono addensati sulla superficie tra i relitti di pinne e alghe,  respiro degli occhi che dicono “ora ho …

FANNY

Fanny correva le ore del giorno e guardava il cielo cadere e alzarsi ad ogni tiro di serranda, per ogni giro d’ordine, instancabile d’azzurro e grigio, specchio per il sole e spugna per la pioggia. Lavava i minuti di invenzioni, dietro gli occhiali, in punta di sorriso. Come fare per …

PARTOGENESI

La pagina è andata in apnea. L’ha deciso dopo il suo primo Capodanno. Un brindisi al proprio autore con affondo negli abissi. “La creazione inizia dal gorgo”, ha pensato prima di trattenere il respiro. Poi si è contratta, arrotolata, girata, mossa fino al precipizio. Al risucchio d’ossigeno, le parole si …

RICONOSCIMENTO

Infine l’occhio cadde. Come tuorlo maturo lasciò il proprio guscio e precipitò nel tegame del mondo. Con acqua e olio bollì, sfrigolò. Vapori, fumi, voci. Uno squittio, uno scoppiettio. L’iride fritta fece contorno a un punto di pupilla barzotto, nudo di camicia. La cornea rappresa fece crateri nel suo bianco. …

ALLUDO

Flutti rotti. Vetri. Incagli. Voce! “Sono il tuo pupo”. Spirale gutturale. Di pancia. “Dove mi hai messo?” – Sclerato, lacerato – “Senti, senti lo strappo”. ‘Di pancia, ah no dicono di anima’ “Sono il tuo pupo!” ‘Dirupo’. “Schiudo. Illudo” – Nudo. Morto nudo. Per il tuo pupo! – [Capogiro, capovolto. …

?

Che ho vegliato il sonno. Che ho vestito il sogno. Che ho pensato l’ombra dentro l’occhio. Che ho parlato la lingua muta. Che ho fatto specchio allo specchio. Che ho gridato la veglia. Che ho unito i passi. Che ho raso il giorno. Che ho spento il tramonto. Che ho …

INFINE

Dunque si torna in placenta, scivolando giù per il piano inclinato della vita, dopo l’erba, il fango, i sassi, all’ombra dell’acqua che non riflette più sagome di cartapesta ritagliate tra dubbi e ipocondrie. Senza sguardo si vede la cima del cordone che per la prima volta ha sfamato e ora …

DIVORZIO

Quotidianamente aggiungeva bolo e mollica, sporco e bianco alla cicatrice tra alba e notte. I resti del giorno si appiccicavano al nuovo pasto e portavano verso il fondo, oltre il rosso verso il nero. Non pensava. Si limitava a costruire la sua corda, morbida e spugnosa, d’un tratto scabrosa. Così …