ZUPPAPA’

Zuppa di sudore Ottavia scavava solchi e seminava con giudizio. Regolari, i filari si snodavano su più file. L’unica regola era il numero che doveva essere dispari. Seminava pesci Un filare di orate, nel mezzo le sogliole che s’acquattavano e appiattivano rasoterra, scorfani di lato a chiudere, gallinelle a seguire, …

IL SILENZIO DEL SERVO MUTO

Era una di quelle sere in cui Emidio rincasava presto. Si tirò la porta alle spalle, inchiavardò con quattro mandate, due sopra, due sotto, fece tintinnare le chiavi nel portaoggetti di cristallo, si slacciò le scarpe appena oltre la soglia, le sostituì con morbide pantofole di lana merino, ripose le …

I GATTI BIANCHI SONO CIECHI

Igino Botteri tira fuori dall’armadio un completo spinato che ha il suono cristallino della canfora e odora di cellophane. «Hai stirato la camicia?» «Nell’armadio, è là appesa.» «Dove? Faccio tardi, mamma.» «Guarda bene, Igino. Tieni gli occhi delle bambole.» «Guardo, guardo.» Padre operaio, madre maestra elementare, Igino, che ha trentatré …

GEOMETRIA DELL’OLFATTO

La temperatura segnava 25 agosto 1983 e ormai ero cieco. Mio fratello mi aiutò a scendere i gradini che portavano in cucina. Sapevo che c’erano il tavolo, le sedie austere, la bocca larga del camino, gli olmi lividi oltre le finestre, il marmo macchiato di vino. Frinivano le lame, Amalia …

RICICLO

Di cenere e petrolio, da macero, ogni tanto prova a mettere il naso fuori qualcuno, ma è solo ombra appannata, un periodo che gira male, una perifrastica passiva, un rutto, un refuso, un eczema, l’inizio di un’ulcera duodenale, un occhio di pernice, uno sbadiglio, un giradito, i prodromi di un …

ETIMOLOGIA

D’altronde, in estate le salamandre s’annicchiavano al sole nascente sul bordo della fontana. Al centro, increspato di sonno, il getto d’acqua si frantumava in mille occhi, i girini perdevano la coda, l’ultimo ratto rincasava dopo una notte brava di saccheggi. «Libra, come bilancia» dice e si sprimaccia le ali prima …

DI PROFILO

Benché nel tempo dove tutto s’assesta ogni dispiacere t’incurva – schiena, cipiglio, occhio, palpebra gonfia, bocca traversa, ombra di baffo –, traversia t’allenta, la pelle si rilassa, ti lascia andare, tiri giù una zip, esci, potresti filartela, sfilartela oppure fare pilates, invece infilzi e chiudi cinque spille da balia, un …

IL SIGNOR T.

Mostri ne avevo conosciuti tanti, mai come il signor T. Fu che una mattina il signor T sbucò dal sottopasso che portava ai treni. Torvo, la faccia di carbone, le occhiaie di fuliggine, rughe nette, il tratto di quando calchi con la biro. Nell’aria attufata, si respirava male. Oscar ci …

MILLE ERANO LE PECORE

Mille erano le pecore e non prendevo sonno. Si erano accatastate vicino al capanno degli attrezzi, a un passo dalla siepe. Alzavi la testa e volava una pecora, la vedevi atterrare pigra, attenta, su quattro zampe, ben accostata alle altre. Arrivati a mille l’accordo prevedeva che un tot si spedisse …

tremodidiviverel’estate: filare

Era d’estate quando avevo allargato braccia e mani e aiutato nonna a trasformare in gomitolo matassa. Sei il mio arcolaio, diceva, e filava filava, un filo di bava alla bocca, la limonata sul comò, i semi a galleggiare pigri in superficie, un venticello indiscreto dalla finestra alle cinque in punto. …