RICICLO

Di cenere e petrolio, da macero, ogni tanto prova a mettere il naso fuori qualcuno, ma è solo ombra appannata, un periodo che gira male, una perifrastica passiva, un rutto, un refuso, un eczema, l’inizio di un’ulcera duodenale, un occhio di pernice, uno sbadiglio, un giradito, i prodromi di un …

ETIMOLOGIA

D’altronde, in estate le salamandre s’annicchiavano al sole nascente sul bordo della fontana. Al centro, increspato di sonno, il getto d’acqua si frantumava in mille occhi, i girini perdevano la coda, l’ultimo ratto rincasava dopo una notte brava di saccheggi. «Libra, come bilancia» dice e si sprimaccia le ali prima …

DI PROFILO

Benché nel tempo dove tutto s’assesta ogni dispiacere t’incurva – schiena, cipiglio, occhio, palpebra gonfia, bocca traversa, ombra di baffo –, traversia t’allenta, la pelle si rilassa, ti lascia andare, tiri giù una zip, esci, potresti filartela, sfilartela oppure fare pilates, invece infilzi e chiudi cinque spille da balia, un …

IL SIGNOR T.

Mostri ne avevo conosciuti tanti, mai come il signor T. Fu che una mattina il signor T sbucò dal sottopasso che portava ai treni. Torvo, la faccia di carbone, le occhiaie di fuliggine, rughe nette, il tratto di quando calchi con la biro. Nell’aria attufata, si respirava male. Oscar ci …

MILLE ERANO LE PECORE

Mille erano le pecore e non prendevo sonno. Si erano accatastate vicino al capanno degli attrezzi, a un passo dalla siepe. Alzavi la testa e volava una pecora, la vedevi atterrare pigra, attenta, su quattro zampe, ben accostata alle altre. Arrivati a mille l’accordo prevedeva che un tot si spedisse …

tremodidiviverel’estate: filare

Era d’estate quando avevo allargato braccia e mani e aiutato nonna a trasformare in gomitolo matassa. Sei il mio arcolaio, diceva, e filava filava, un filo di bava alla bocca, la limonata sul comò, i semi a galleggiare pigri in superficie, un venticello indiscreto dalla finestra alle cinque in punto. …

tremodidiviverel’estate: la cabina

C’erano dei posti che d’estate cambiavano senso e forma per diventare altro, così la cabina. Era celeste chiaro, di legno, le assi scheggiate e una riga bianca nel mezzo, bianco il tetto. Tempo e aria di mare avevano fatto il loro corso, e la cabina, negli anni, si era gonfiata …

tremodidiviverel’estate: esecuzione partitura in re minore

Seppure l’aria ha lo stesso colore di allora, con il vento che tira di sguardo aperto s’affila e soffia. Lo spigolo bianco, la scritta che scolora, i fiori secchi, il lumino spento, un lamento che s’appanna. Sirio, chiamo, ma hai già portato le mani alla gola, di sudori freddi tremi …

VERMOCANE

      (vermocane Specie (Hermodice carunculata) di Anellide Polichete Aciculato Anfinomide marino, noto anche come verme di fuoco, comune nel Mediterraneo, errante, carnivoro, con il corpo rivestito di ciuffi di setole che, penetrando nella pelle, possono infiggere punture dolorose. fonte: Treccani enciclopedia online)   Avvistò la nave mentre s’attardava …

ATTRAVERSARE IL MARE

Profuma d’oro l’assolo dell’alba. Nella sabbia, un silenzio d’avorio si mimetizza con uno scorpione albino. La ceramica riluce lungo tutto il perimetro, per impedire agli insetti di arrampicarsi, per mantenere le stanze fresche. Oltre la punta, abbandonato il turismo facile, si può attraversare il mare. Nel chiarore quieto delle acque …