tremodidiviverel’estate: filare

Era d’estate quando avevo allargato braccia e mani e aiutato nonna a trasformare in gomitolo matassa. Sei il mio arcolaio, diceva, e filava filava, un filo di bava alla bocca, la limonata sul comò, i semi a galleggiare pigri in superficie, un venticello indiscreto dalla finestra alle cinque in punto. …

tremodidiviverel’estate: la cabina

C’erano dei posti che d’estate cambiavano senso e forma per diventare altro, così la cabina. Era celeste chiaro, di legno, le assi scheggiate e una riga bianca nel mezzo, bianco il tetto. Tempo e aria di mare avevano fatto il loro corso, e la cabina, negli anni, si era gonfiata …

tremodidiviverel’estate: esecuzione partitura in re minore

Seppure l’aria ha lo stesso colore di allora, con il vento che tira di sguardo aperto s’affila e soffia. Lo spigolo bianco, la scritta che scolora, i fiori secchi, il lumino spento, un lamento che s’appanna. Sirio, chiamo, ma hai già portato le mani alla gola, di sudori freddi tremi …

VERMOCANE

      (vermocane Specie (Hermodice carunculata) di Anellide Polichete Aciculato Anfinomide marino, noto anche come verme di fuoco, comune nel Mediterraneo, errante, carnivoro, con il corpo rivestito di ciuffi di setole che, penetrando nella pelle, possono infiggere punture dolorose. fonte: Treccani enciclopedia online)   Avvistò la nave mentre s’attardava …

ATTRAVERSARE IL MARE

Profuma d’oro l’assolo dell’alba. Nella sabbia, un silenzio d’avorio si mimetizza con uno scorpione albino. La ceramica riluce lungo tutto il perimetro, per impedire agli insetti di arrampicarsi, per mantenere le stanze fresche. Oltre la punta, abbandonato il turismo facile, si può attraversare il mare. Nel chiarore quieto delle acque …

PER SOTTRAZIONE

Nel nome e nel cognome sfuggente Ugo Via pareva un uomo mite. Non portava lenti e non aveva né peli né capelli. Glabro com’era, mancava di acume, non allacciava mai le scarpe e indossava le mutande al contrario. Di professione contabile, aveva problemi con le divisioni a tre cifre, soprattutto …

PREPOTENZA

Infestata di spezie, la cucina del Mediterraneo si apriva in fondo a un lungo corridoio. Arrivavi a metà e ti aggrediva, ti faceva lo sgambetto e finivi con il culo per terra. Sprezzanti, sopraggiungevano gli odori, ti giravano intorno nervosi, ti accerchiavano, chi dava spinte, chi assestava calci, un altro …

LIMPIEZA

Limpieza, disse Lourdes e si allagò di petto in un respiro. L’acquitrino ferveva di vita – un reflusso di girini, pinne, code e nell’aria tafani, filiformi libellule e sciarade di moschini, perfino in bocca che non facevano respirare bene. Ai fianchi, si guastavano le canne, ammucchiate in malo modo inzaccheravano …

INNESTI

Erano all’incirca gli anni ottanta e avevamo appena finito di piantare l’ultimo filare di fenicotteri. In meno di un mese sarebbe stato tempo di fioritura. In fondo, a valle, gemmavano gli struzzi, interrati a intervalli regolari, seguivano i kiwi e, per chiudere, due terrazze di fenicotteri in boccio. La vigna …

CARAPACI

Una fragranza di farina imbiancava l’aria. Fettuccine e sfoglie tese a seccare su un letto matrimoniale di strofinacci. Madama prese una chicchera e versò. Caffè, ne gradite, prima dell’ora del lustro?, chiese al messere. Intanto, quello ruminava e sputava e la terra masticata si ammucchiava davanti all’ingresso, tra la porta, …