Qui si fanno tramezzini con gamberetti boreali. 6.

Una macchia viva, chiassosa, errabonda, stravolge, sovrapponendovisi in lungo e in largo, la piatta continuità smeraldina del luogo e blocca il passo lento ma determinato del viandante… Un pigro e scostante frullar d’ali adesso fa eco a un compulsivo batter di mani: sollevandosi dal suolo come nebbia, migliaia di piccoli …

Qui si fanno tramezzini con gamberetti boreali. 5.

Un lungo bagno al largo davanti alla costa vista da quaggiù di un bianco squillante maestoso primevo ma non appena il mare cambia di colore dico addio alla mia ombra nuda in apnea dieci metri più sotto tra i pesciolini invisibili innamorati dei miei piedi poi nuoto  nuoto verso la …

Qui si fanno tramezzini con gamberetti boreali. 4.

   Al cielo d’oggi mancano le nuvole ma  come un sol essere uno stormo d’uccelli solletica carezza fiora lo zaffirino sopra Capo Bianco abbacinante sebbene il giorno già inizi a scolorire    Quaggiù un gelido vento teso sberretta le canne scippa schiume ai marosi fa fischiare forteforte le orecchie epperò non riesce …

QUI SI FANNO TRAMEZZINI CON GAMBERETTI BOREALI 2

nell’ora in cui ogni ombra si allunga a dismisura rincorro la mia ovunque vada e immancabilmente nel punto dove essa svanisce trovo un grosso cane bianco quasi sempre pronto a seguirmi se mi avventuro nel cuore della notte

QUI SI FANNO TRAMEZZINI CON GAMBERETTI BOREALI

sciabordio assordante e schiuma tanta schiuma e viscide alghe rivoltolate rabbiosamente insieme alla sabbia strappata via al fondale da marosi instancabili vogliosi se mi abbandono loro ora di trascinarmi a largo di questo mare verde ovunque ora di riconsegnarmi alle dune al momento battute da pochi ostinati bagnanti rimasti in …

(L’OCCHIAIA. 100.)

Ormai prossimo alla vetta, non senza qualche difficoltà, avanzo saltabeccando sulle rocce affioranti dal pianoro per non calpestare – cosa di cui i due alle mie spalle, un uomo barbuto e brontolone e una donna silenziosa dai capelli di un ondoso castano scuro, non si curano affatto – l’origano in …

(L’OCCHIAIA. 99.)

Affronto i pioli traballanti della scala allungata dentro un’oscurità puzzolente di muffa senza esitazioni, due per volta, allontanandomi alla svelta dal respiro affannoso di chi vorrebbe ad ogni costo seguirmi e tuttavia non ce la fa a starmi dietro. Nemmeno quando m’imbatto nello sportello che mi sovrasta perdo questo slancio …

(L’OCCHIAIA. 98.”Bipedi 16”)

voci beffarde tante di adolescenti si chiamano da punti diversi della via echeggiante di repentini scalpiccii cercandosi l’un l’altro con nomi di fantasia che urlati a squarciagola dentro il buio cavernoso intrappolato tra gli stipiti degli ingressi zittiscono la notte appena sveglia ma già tempestata di occhi spioni

SULLE RIVE DEL TONTO (46)

una volta al di là dei salici venuti su rigogliosi e verbosissimi uno accanto all’altro sull’argine trattengo il respiro e dopo il brivido d’un salto nel vuoto eccomi quaggiù sprofondato fino alle caviglie nel terreno farinoso del greto biancheggiante specie lungo l’argine di sassi ovali levigati umidicci un passo svelto …