da I GIORNI QUANTI (102)

Certo, non c’è più quel problema. Quello che non ti cerca nessuno. A diciassette anni non ti cercava nessuno. C’erano le domeniche. Adesso le domeniche non ci sono più. Ti cercano tutti i giorni della settimana e le domeniche non le cerca più nessuno.

da I GIORNI QUANTI (100)

È straordinario ma non possiamo farci niente. Che il Governo approvi. È la manovra finanziaria. Ragazzi ci vediamo dopo il Telegiornale. Noi non possiamo farci niente. È la manovra fiscale. Questa manovra, in settori di alta intensità, per un patto di stabilità. Noi non possiamo farci niente. Il resto della manovra è …

da I GIORNI QUANTI (99)

La banca ha costruito un corpo basso in città. Molto moderno, sofisticato. Gli scantinati sconfinano fuori il perimetro del palazzo, sotto l’enorme marciapiedi del viale, in uno spazio aperto dove ad aiuole di circa cinque metriquadri corrispondono cinque metriquadri di finestre ringhierate, in alto sul marciapiedi. I progettisti pensavano così …

da I GIORNI QUANTI (98)

Un attore prende fuoco in scena. La gente applaude. Due attori prendono fuoco in scena ma poi si buttano nella fontana. La gente ride, un po’ mugugna. Comincia a farsi un’idea dello spettacolo. Povera gente.

da I GIORNI QUANTI (97)

In campagna non si passa inosservati. Anche quando scegli un posto per pisciare, sei guardato. Non cercare di passare inosservato. Né di approfondire troppo i discorsi. I giorni restano, ci sono intanto per questo: per questa loro naturale disponibilità alla procrastinazione. Lo sguardo, il coraggio, la libertà dello sguardo, non …

da I GIORNI QUANTI (96)

Gaetano dice che si è poveri se non si ha tempo da perdere. Io, oggi, passeggiando in questa città – che non smetto di scoprire perennemente invasa dalla campagna, dallo spirito della campagna, anche se dicono che sia (o sia stata) una città di mare. Una città di contadini, di …

da I GIORNI QUANTI (95)

Il sonno più remunerativo è il sonno scomodo. Per una qualità del sonno e per un sonno di qualità preferisco la dura pietra e scarto il caldo abbraccio di una poltrona o di un letto.

da I GIORNI QUANTI (94)

La marmellata nera avanza tra gli interstizi del pavimento della casa del chimico e di sua moglie. Per il momento non resta, come la volta scorsa, che inginocchiarsi e succhiarla, scegliendo i punti in cui va montando più rapidamente- Si sa che la marmellata nera sente i morsi, sente il …

da I GIORNI QUANTI (93)

Bisogna farsi amici i cani, parlando con i bambini che hanno dentro, farsi riconoscere come padri che mai rinunceranno alla ossigenazione del loro affetto filiale.