GLEEN GOULD

A un certo punto della notte telefoni. Vorresti essere telefonato. Telefoni per illuderti di precedere una telefonata. Per capire come stanno le persone che non ti telefonano. Non soffri di solitudine, ma della paura che gli altri che non ti hanno telefonato stiano cambiando. Picchi sui tasti, ti alzi, resti …

IN THE WIND

La cosa più strana di questi nostri psicologi del tempo, è che registrano basse o alte pressioni, lo spiegamento delle nuvole con molte loro fotografie in primo piano, le piogge probabili e le schiarite, le giornate solatie ma: mai il vento. La variabile irraggiungibile delle loro previsioni. Non sanno niente …

FAGIOLI, ALBERONI E LA DURATA PENSIEROSA

Massimo Fagioli sosteneva, contro Alberoni, che il piacere vero non è l’amore né tanto meno l’innamoramento, piuttosto il grattarsi per liberarsi dal prurito, la minzione o la sua solida sorella, questi sì, piaceri pieni e assoluti. Fallimentari categorie aristoteliche, avrebbe replicato Francesco Bacone, “oscuri idoli di una qualche sotterranea spelonca”, …

ENTITA’

ENTITÀ (6) Sa che è una serata che non esce nessuno. Che incontrerà nessuno. Niente luna. Quasi freddo. Giusta nebbia. Partorirò nel piacere, dice. E, appena appena sforzandosi, chiude gli occhi.   ENTITÀ (5) Vestito con un giaccone verde, pantaloni fustagno, scarpe estive nere. Una bambina in braccio. Mi chiede …

RIPESCAGGI (1)

Un signore andava per via Pignatelli Aragona. All’altezza del numero 23 incontrò un uomo che non aveva da dirgli niente. Non gli disse niente e passò innanzi. Questo lo insospettì. Lo inquietò obbligandolo al gesto involontario di infilare la mano in tasca e saggiare l’impugnatura della pistola. Un gesto inabituale …

PALERMO A MAGGIO

Un giovane quarantaseienne insiste, con la sua chitarra elettrica, in un giro di do sbagliato. Lo propone a maggio, a finestre schiuse e con un piede già in terrazzo. I genitori sinodali, sordociechi davanti il televisore. I genitori di un imbecille, va da sé, geneticamente imbecilli. I genitori sicuri, il …

da I GIORNI QUANTI (14)

Oggi mare calma piatta. A imitazione del cielo. Me ne tengo lontano, arretrato, sempre più sotto l’ulivo, sempre più dentro il suo tronco-vulva secolare, in ragione del progressivo avanzare della linea del sole avverso i miei piedi. Saranno quattrocento i metri sul mare in cui il mio ulivo e io …

da I GIORNI QUANTI (13)

C’è una dura filippica contro le donne, stasera. Mio cognato ed  io, alle prese con un motorino dell’acqua, cioè alle prese con i nostri problemi di minchie annevate, e le nostre donne a guardarci, a fare gli ingegneri. Nella notte delle stelle, molte stelle di più della notte di San …

da I GIORNI QUANTI (12)

I barboni soffrono il maldidenti? Di notte, nel sonno, un barbone entra dal mio dentista. Dalla sala d’attesa i pazienti escono. Un barbone entra dal mio dentista. L’infermiera lo ferma sulla porta: qui le mance si danno solo a me. Un barbone entra dal mio dentista. Il mio dentista esce …

da I GIORNI QUANTI (11)

“Si era a tavola, si rideva, improvvisamente sei cambiato, una scapola ha cominciato aa andarti indietro, indietro.” Ma com’è che a diciassette anni vuole essere ancora coccolata? Perché non ne ha diciassette, in realtà ha trentacinque anni.   “Improvvisamente, senza che nessuno se l’aspetti (nemmeno chi la fa), si fa …