MOANIN

MOANIN

Io sono qui in questo non so dove dove non sono io non sono qui qui in questa orchestra non sono dove non sono dove in questo fuori d’orchestra qui sulle dita sulle corde le corde prima delle dita suonano suonano le guardi con con le dita è un discorso politico charles è un discorso politico che volevo fare in prossimità di queste anticipate idi di marzo

 

IL BICCHIERE VUOTO DELLA STAFFA

Era l’ultimo bicchiere. Aveva aspettato impaziente che tornassi dal bagno. Presi al volo il manico e mi impietrii. Un tappeto di moscerini – uguale uguale fitto fitto al tappeto di granatina di ghiaccio del margarita che servono a Boston – bloccava il libero ingresso dell’aureo in bocca. Non così ubriaco …

DELLE PAROLE CHE CADONO

Alimentano la mia disattenzione le parole che cadono dal 2° piano. Contro eventualità simili mi resta solo l’arma della sordità. Spesso mi trovo in una condizione di allucinazione che sfiora la cecità, salvata da navigatori e gps. Al tatto le altre mani le altre guance si disfano in nuvole e …

E IL PRIMO FU SCIROCCO

    Scirocco in Sicilia per questo capodanno. Shiraz dall’oriente ventoso di vele senza donne che contrastano tramontana e maestrale vis à vis,  ventoso di donne ambrate di vino, armate. Quel che resta delle palme è un polpo inferocito i cui tentacoli giganti azzannano il mare. Punteruoli, appena disturbati nel …

STORIE DEL SIGNOR JFK (121)

JFK va per accendere la luce ma gli cade la Sierra Nevada in testa. E’ un vecchio poster tostato a vetro dagli inquilini precedenti. Le scaglie gli si conficcano in diverse parti del corpo. La neve, per fortuna, cauterizza. Loro avevano acquistato quel poster quando JFK aveva promesso di non …

SOTTOMONDO

(decimo) A me bastano quattro versi, tre amici, due stagioni, una morte (la mia) per continuare a scavare.

SOTTOMONDO

(capitolo penultimo) Quanto sta distante il mio mare dal tuo mare. Controluce non vedo foce né fiume. L’impicciolimento è utile unguento per la vista cieca. Scomparsa anche una stella una luce gress e una voglia sul palmo della zampina. La leccano i topi con i denti. Fluorescenti anche controluce. E …

SOTTOMONDO

(capitolo OTTO) Il topo dice: ultimo comandamento, non buttare la carta igienica dopo esserti pulito il culo. Conservala. Accartocciola, fosse carta sbrilluccicante di caramella. Offrila alle intemperie e alla cova dell’inverno. Riaprila la stagione nuova, quando non avrai più dove e come (eccome) risalire.

SOTTOMONDO

(capitolo settimo) Lì, sopraterra, la gente stacca una foglia secca dal geranio, scaccia dal colletto della giacca milioni di granelli di forfora (danza la falda bianca nell’ampio cielo scherzosa), butta preservativi nel sacchetto degli umidi, cerca ordine stirando pure le mutande, si profuma lo stesso il deretano che non ha …

SOTTOMONDO

(capitolo sesto) Sino a quando avrà bisogno di mangiare, di bere, di guardare, di inseguire continuerà dall’altro verso il basso con una presunzione da conquistador portugues, intimorato e cruel. Reviviscente in sogno. Un caterpillar, un predone, un avvoltoio in rivolta contro la terra che le sue ali possenti rivoltano. I …