STORIE DEL SIGNOR JFK (115)

Si stira il dorso delle mani. Scintille a induzione, poi il verso di una allodola e il volto di Giulietta. Poi tanta polvere di pelle morta. A 84 anni JFK vuole convincersi di essere Romeo esortato all’alba da Giulietta a non farsi scoprire nella sua casa. Ha l’artrosi galoppante ma …

IL CIGNO

Con le bellezze si rimane nani. In fondo al lago c’è un angolo di canne dove l’alto cigno ingenuamente si nasconde per potere cantare. I coltelli, quelli zigrinati quelli da pane, veloci sgozzano caprette dolci e bianche con un solo affondo, senza segare come si sega il pane. Con le …

ALTRI INCIPIT (Gaetano Testa)

–      l’ombra? non va. non cammina. –      è durato solo poche ore questo nome. come mai? si diceva in giro che tu fossi diventato paziente. –      ero soprattutto io stesso a dirmelo in giro. gente sono diventato paziente dicevo. ma cos’è? le mani mi stanno puzzando di formaggio –      a …

STORIE DEL SIGNOR JFK (114)

JFK ha il terrore, vive col terrore di perdere le cose. Le cose sono, di volta in volta, gli occhiali, le penne, le ciabatte, le lampadine (grazie alle quali rovista i suoi bauli pieni di altre cose, forbicine, unghie, molari e premolari), le chiavi, le carte dei suoi solitari, la …

UNA STORIA TERMINATA POCO DOPO LA MORTE

Il computer non ci sta. Avvinto dalla trama corre più veloce delle sue mani tramanti. Quando l’Autore si accascia sulla tastiera si imbufalisce, anche se dicono che i bufali non si imbufaliscono mai. Il mouse si gonfia come un rospo e, a colpi di spallate, scosta la testa pensante dell’autore …

L’UOMO CHE PESAVA LE PAROLE

Subito dopo averla detta, “Posso”, se la sputava in mano, la osservava, la carezzava, le tirava dalle orecchie la prima lettera perché sembrasse effettivamente maiuscola, la ballonzolava sul palmo per saggiarne la consistenza, poi la lanciava avanti, incontro al suo destino, soffiandole dietro per aiutarla ad atterrare lontano. La seconda …

INTRAMOENIA (Katherine Mansfield)

Piccole brezze leggere giocavano a rincorrersi dappertutto, in cima alla finestra, fuori delle porte. E c’erano due minuscole chiazze di sole, una sul calamaio, l’altra sulla cornice d’argento di una fotografia, che sembravano giocare anche loro. Katherine Mansfield, Stuzzicare il palato, in A tavola, Einaudi 2017

SE VI VOLETE LAVARE LE MANI

Se ti vuoi lavare le mani, usava dire una volta, il bagno è la seconda porta a sinistra. La tavola è apparecchiata, la zuppa di cipolle fuma al suo centro, il vino sta per essere stappato. L’ospite mi guarda risentito. Una convenzione di cortesia si è trasformata in un arrocco …

STORIE DEL SIGNOR JFK (113)

Una donna grida, un uomo cade dalla finestra, un trattore passa e schiaccia una mosca, i campanacci delle mucche, la campana a morto, il rock depressivo dei Katatonia alla radio, l’ingombrante gracidio di una ranetta entrata in casa e finita nel piatto, il chiasso arrugginito dello schiacquone, l’altalena senza bambina …