ALTRI INCIPIT (Nicola Di Maio)

strologare con cuore leggero di ciò che lega il mare cielo dito che duole e di come il vento si porta via sonnambule bucce su cui scivolare se ha ancora senso cercare l’impronta di un piede o tra tante la faccia che più ci somiglia sconvolta nel dormiveglia in questo …

STORIE DEL SIGNOR JFK (112)

In questo inverno che avanza lento, JFK non ha bisogno d’altro che di un fasciacollo e di molta pecora ai piedi. Il resto del corpo, dal caldo ventre alla pendula testa, ama raggiungere la cima del tetto nudo e controvento. Così aspetta, immoto viandante sul mare di nebbia, la neve …

NESSUNO TOCCHI DUDU’

La capra che dopo avere sconfinato mi fissa, che dopo essersi allontanata di pochi metri evitando i lanci di pietre torna a voltarsi e a fissarmi, non ostenta insolenza. Ostentazione e insolenza sono pensiero e la capra pensiero non ne ha. E’ solo natura. La natura reagisce ma non capisce. …

STORIE DEL SIGNOR JFK (111)

Preciso e a colori, JFK fa irruzione nel suo televisore. Prima sono turbolenze scorregge botti, poi lineette stigmatiche, zigzaganti a scomparsa,  infine figura menomata, dominata  dai blu e dai rosa di sfondo, onduleggiante, sfocata. Proprio non si sente a suo agio lì, dentro la scatola. Si è pure dimenticato telefonino …

CARO AMICO

Come ricorderai, i miei sogni non hanno profondità. Sono come gli specci in cui mi guardo, inesorabilmente piatti. Tu mi dirai, perché ti ostini a chiamarli specci. E hai pure ragione. Ma il punto è questo: non riesco mai a uccidere nessuno, non riesco mai a scopare nessuno perché, al …

STORIE DEL SIGNOR JFK (110)

Pur essendo fraterno amico di sestesso, JFK coltiva l’hobby di non volere rimanere troppo con sestesso. Per questo motivo si affaccia spesso cercando qualche altro sestesso oltre la linea dell’orizzonte, umani segnali di fumo o altro. Non trovandoli, dà fuoco, qui e là, agli ulivi della campagna, talvolta, anche alla …

LA MERDA NEL VENTILATORE

A questo punto devo proprio dirlo. Torno a essere europeista e operista: questa cosa qua, dopo Sacco e Vanzetti, gli yankee non dovevano proprio farmela. Toccarmi il mio molestatore preferito, il relatore della mia laurea Dustin Hoffman?