da I GIORNI QUANTI (63)

“Per i monaci ortodossi la convinzione che il mondo cesserà di esistere quando gli uomini cesseranno di pregare, non è soprattutto una regola di sopravvivenza?” In questi giorni masturbarmi è come scacciare il maligno., liberarmi con dei colpi precisi, svelti e ben assestati, di tutta la tensione accumulata durante la …

da I GIORNI QUANTI (62)

La caviglia è sempre più tappezzata di macchie, più grosse. A loro volta tappezzate da sottomacchie giallognole su base violacea. È più tumefatta per i fatti suoi. È sempre più per i fatti suoi. Perché dovrei disturbarla? Turbarla con un’ennesima radiografia? Non mi piace quello che si può ritrovare dopo a distanza …

da I GIORNI QUANTI (61)

Tre ragazze al mare. Saranno due ma io, confusamente, ne conto tre. Tre ragazze che stamattina sono partite per il mare. Oddio, non proprio tre ragazze tre. Tre signore tre, tra signore e signorine dare la precedenza alle signore. Tre comunque, dunque abbastanza, considerando il cielo nuvoloso e il mare …

da I GIORNI QUANTI (60)

L’ipotesi di stabilirmi in campagna è subito scartata. Il ventilatore mi è nemico. Cioè lo sento come il mio detrattore personale. Questo non mi fa più paura, non mi rattrista. Lo accendo e lo spengo con una familiarità sino a ieri impensabile. Solo che tutto il tempo che lo tengo …

da I GIORNI QUANTI (59)

Alla baronessa che mi ha pregato di correggere la mia imprecisione (l’avevo chiamata signora) ho subito risposto: mi voglia perdonare baronessa, il mondo non ci vuole molto a farlo tornare rotondo.