da I GIORNI QUANTI (45)

“Io adoro i miei amici. Adoro quello che fanno. Però, anche, mi adoro. Quello che faccio.” La natura, dice il capitano, ci scomunicherà. Vestita di rosa e di blu. Accompagnata dai Forestali. Che oltre ad essere obiettori di coscienza sono ambientalisti radicali. Si accorgeranno della soletta di cemento buttata nottetempo, …

da I GIORNI QUANTI (44)

C’è chi il telefonino non gli è mai caduto per terra, chi non lo ha dimenticato mai. Trovi sempre almeno un elemento di varietà nel genere umano che ti convince a rimandare a domani ogni decisione forte. La natura ci sommergerà. Come ha già sommerso l’Australia. Ma un buon servizio …

da I GIORNI QUANTI (43)

Maglioni enormi. Di lana grossa, pendenti da tutte le parti del corpo come camicie da notte. Dentro, Within, un essere felice di squillare anche in inglese, anche se è una notte di fuoco, l’ennesima di scirocco. Una donna può dare felicità dalla pelle. La pelle deve essere però sorcina e …

da I GIORNI QUANTI (42)

Mi sento un re con questa luna piena, i grilli nelle orecchie i Catari Frangenti alle spalle. La luce della notte è la luce della mia cabeza. La festa comincia quando i parenti portano a casa altri parenti. Rumori nuovi nella campagna. La campagna è un parco macchine naturale. In …

da I GIORNI QUANTI (41)

Sul tetto, le intercapedini tra le travi sono state turate da strisce di balsa, tutto poi è stato ridipinto con il ducotone bianco. Oggi, sembra la mia prima maglia della Juventus lavata da mia madre con la candeggina. Una volta la casa di città, al ritorno da ogni villeggiatura, era …

da I GIORNI QUANTI (40)

Hanno bussato i carabinieri. Il vecchio padrone di casa ha guardato dallo spioncino. Sono arrivati, ha detto alla moglie abbottonandosi i pantaloni. Pioveva a dirotto. Una bellasignorapioggia di settembre., piena e maschia, anche se siamo in agosto. Ha aperto e ha detto, buonasera. Buonasera, possiamo entrare signor, hanno chiesto i …

da I GIORNI QUANTI (39)

Dopo la morte di mio suocero sembrava che mezzo secolo di servitù matrimoniale l’avesse ormai rassegnata alla quiete delle quinte. Dopo il tempo giusto per l’ossequio delle forme, invece, eccola rinvenire con colpi di reni micidiali, che stendono con una sola battuta figli e nuore, che sterminano senza rivendicare ma …

da I GIORNI QUANTI (38)

Anche in questa campagna c’è una mucca pazza. Ma la sua pazzia non è una malattia. Anziché sopportare le mosche e chi altri si approfitta del suo corpo  – come invece, placidamente, le sue colleghe – tenta di scrollarsele o di tenerle lontane senza posa, riuscendo a inventarsi persino giravolte …

da I GIORNI QUANTI (37)

In spiaggia l’hanno aiutata ad alzarsi un uomo e una donna. Prima di tutto, prima delle tante cose che mi hanno meravigliato, la posizione dell’anziana donna in costume: dava le spalle al mare, aveva comunque un dialogo aperto col mare, era venuta lì, l’avevano portata lì solo per il mare. …

da I GIORNI QUANTI (36)

Mio cognato sa solo scherzare. E’ un uomo felice. Le coste di agnello contro i fiori di zucca. Anche la musica può passare inosservata se non ci badi. Poi però ci sei: e non sai se ci sei perché sei ritornato o perché avevi la musica di Assad con te.