da I GIORNI QUANTI (35)

L’ACCHIAPPAZECCHE. UN CONTRASTO TUTTO A VICEVERSA. PISCIARE ADDOSSO AL PROPRIO PADRE. Dunque i fatti sono andati così e non c’è ordine temporale che tenga. I discorsi infatti si sono incrociati a tavolino dopo o durante non ricordiamo, ma arrostiti di stigghiola, pulita da mio cognato, ma non riempita di cipolletta, …

da I GIORNI QUANTI (34)

Oggi il mare è irraggiungibile, è come se il cielo se lo fosse mangiato tutto.   “La vittima può essere slava o, a sua volta, albanese.” TG1

da I GIORNI QUANTI (33)

“I vermi mandò a dire , ah! le guance/ Mi mangiano le guance. / …” Giuseppe Ungaretti. In questo lungo (rispetto al tempo abituale dei finesettimana) periodo di riposo, sento più costante, più inaggirabile il dolore alla caviglia. Non riesco propri a immaginare la mia trasformazione in overcraft quando sarò …

da I GIORNI QUANTI (32)

Un cimitero di farfalline, moschine, micro-virgole cigliate, e animali-da-tavolo, intorno al lume. Io, intorno alla luna.   Osservato, controllato, spiato dalla mantide, unica sopravvissuta alla tentazione del fuoco. La mattina, però, prima che la luce si alzi veramente, tutte quelle farfalline moschine microsine pungenti sono risorte o la lungalingua della …

da I GIORNI QUANTI (31)

Non c’è vento, dice oggi la ventola della canna fumaria del camino della casa di mio cognato. Dal basso provo a soffiarci contro, prima con indifferenza, poi con gli occhi di fuori. Qui verso le otto, ogni giorno alle otto, lo stomaco si commuove, chiama il caffè, manda assidue scariche …

da I GIORNI QUANTI (30)

Ho prurito sotto le ascelle. Ma guarda. Sarà che tutti questi peli con questo caldo. Così ho programmato che almeno due volte al giorno, la mattina appena svegliato, il pomeriggio dopo la pennichella, ne tirerò via svelto sette per ciascheduna ascella, curando che vengano via bene, cioè sradicandole per evitare …

da I GIORNI QUANTI (29)

Il Capitano disse si. Lo disse con la testa e con il cuore. Per questo gli altri non capirono e non se ne adirarono. Talè, disse mia nipote, quando io non capisco una persona cambio tavolino. Il Capitano stava ripetendo si ad una coppia di sposini che avevano perso già …

da I GIORNI QUANTI (28)

“Nessun giorno senza una riga.” J. K. Olesa Nessun giorno senza un giorno.   Una contraddizione in termini secondo Platone: se vuoi eliminare una siepe non tagliarla: crescerebbe più folta e più robusta di prima”: i famosi muretti d’edera nel bosco di Carturi, alle spalle della mia campagna, falciati scientificamente …

da I GIORNI QUANTI (27)

Le porte della casa di campagna sono di tipo metereopatico. Col caldo, durante l’ascensione della calura, cioè alle prime luci dell’alba, scricchiolano e sembrano dialogare con la giovane squadra di topi-fattucchieri che abita sotto le tegole. Con lo scirocco si aprono da sole. Quando piove si chiudono incastrandosi testardamente nelle …

da I GIORNI QUANTI (26)

È noto che i topi scavano le loro migliori stanze da letto dentro il letame secco dell’estate che circonda le giovani patate di ulivo. È noto anche al capitano che, infatti, ce lo racconta con il tubo dell’acqua in mano, puntato sulla base dell’ulivo più bisognoso di insegnamenti. Così, appena arriva l’acqua, …