2 – SCARTI 73/99
ierisera caro ciccio ci siamo scaldati un’ora il nome berlusconi ti punge non capisco perché hai la monade moralistica un po disabituata al silenzio che ti strozza dove tutti in questo momento cantano
ierisera caro ciccio ci siamo scaldati un’ora il nome berlusconi ti punge non capisco perché hai la monade moralistica un po disabituata al silenzio che ti strozza dove tutti in questo momento cantano
mi sta lacrimando l’occhio destro lei è inarcata emergono dal ginz natiche selvagge fuori da ogni inganno me la ritrovo affettuosa ogni mossa così rovesciata torna naturalmente com’era io qui solo indizio di contemporaneità
ancora mi stupisco della corsa trafelata un’immagine di cera con vocina tutta morta
“sai? – penso di dirle – la sicilia è un’isola che in pochissimo tempo è diventata una provincia dei sargassi basta allontanarsi un metro e già comincia a profumare di rinoceronti bianchi”
che cosa sia l’abitudine è una curiosità che non osa accostarsi alla pancia vulcanica del mio intellettualissimo rosario portiere panciutello sui quaranta stempiato tempestoso fumatore di luke di contrabbando ex barbiere con moglie sciacquata sibaritica madre di una ragazza stupefacente di capelli di natiche e di capacità di lavoro e …
il fungoide domanda a che/a chi serve la poesia? sostenendo che soprattutto il portatore di ideologia ne avverte la necessità fu questa oscuramente la ragione che indusse il commentatore-avo a sostituire sia nella forma immediata sia nella sua descrizione la parola poesia con la parola scrittura in quanto la scrittura più che a un …
le indagini continueranno su tutti i fronti i pesci cantano le piante cantano le porte cantano i tasti cantano le fotocopie osservano – vediamo com’é combinata questa coda – mamma i pantaloni che tu hai lavato con tanto coraggio – c’era il visone nel frigorifero – con le lenti scure …
potrei volendo ricordarti che so tutto anch’io ma sarebbe vano dietro la tenda color panna ci sfidiamo con la telefonata che prima vediamo se telefona lui o meglio insomma l’interesse a telefonare è suo piuttosto invece è già ma perché debbo essere sempre io a telefonare che però poi più …
in uff sole alle spalle ore 8,00 tic tac dell’orologio a muro nero rotondo 24 cm di dm con la testa vuota senza vento silenziosa non so da dove saltano su queste parole di qui scioccamente penso che abitudine e memoria debbano indicare luoghi di meraviglie in grandissima parte sconosciute …
– come farò se non ci sei – eccoti qui con me – come farò se tra mezz’ora un orgoglio mi cuoce a fuoco lento – il corridoio mi porta non so dove – come farò se non m’importa di me senza te con me – come farò se sono …