ASSURDE PRECIPITAZIONI
il solstizio d’estate era come una Venere d’indaco che rifletteva sui miei pensieri appassiti eppure ancora floreali mentre tu mi tradivi con l’ombra di quel passato che ritorna tuttavia
il solstizio d’estate era come una Venere d’indaco che rifletteva sui miei pensieri appassiti eppure ancora floreali mentre tu mi tradivi con l’ombra di quel passato che ritorna tuttavia
quello che non dici non mi convince sebbene abbia rotto l’ anfora contenente le geremiadi di Fernando quell’ estate del ’42 durante la celebrazione di quel bacio che casto non fu
Non mi dai garanzie disse la Cumana venendomi incontro nonostante che io fossi sdrucito e sanguinante dopo un tracollo erotico con quella santa donna di tua madre eppure vorrei avere lambito con più accortezza le sue lacrime
Stop disse Paride al bandolero incattivito da una quarantena settecentesca altrimenti nota come espiazione di peccati non originali durante quel bla bla di Evaristo VI
è nato Giovannino che ti apre il cuore a vederlo così rampicante e setoso lui che il futuro è una costellazione con buone latitudini dove i baci saranno la sinfonia che scardina i giorni di questo tempo acre
mai delirare con macro politiche impervie e oftalmiche – in principio era il caos piacque recitare ai saggi in simulacro di passione – ti ho incontrata mielata di nudita’ marxiana però dietro la notte mi aspettava una escatologia incomprensibile
Una rosa scambiata per una margherita tu che invece anelavi una petunia color ciclamino ecco ci risiamo con i fiori dell’ incanto che poi non sono altro che pensieri e illusioni
Francesco lo incrociati giusto cinquanta anni fa ai tempi di Fasis, lui ancora implume tra gli smargiassi di allora. L’ ho rivisto l’ ultima volta ad agosto del 2018 a Castel di Tusa. In questo cratere temporale in definitiva pochi contatti, eppure è come se fossero stati molti. Cioè non …
Accade sempre più spesso che le morti siano elementi scoordinati dalle passioni vibranti delle ore antelucane durante le primavere ormai sciatte
Improvvisamente tre anni fa Magritte si convinse che il futuro cioè oggi non sarebbe stato conclamato c