CREDEVO FOSSE UNA STORIA SBAGLIATA

Non ho contanti ma ho un capitale, la penna-ricordo che funziona. Nella luce bianca e la connessione che ci fa fratelli nel consumo, la ragazza guarda un momento nel riflesso del vetro. Restiamo uniti, restiamo dis – sperati, speranze di qualcun altro.  Noi, attori in cerca di relax. La chitarra …

TUTTO QUELLO CHE ABBIAMO FATTO

tutto quello che abbiamo fatto è stato inverno   era novembre e aveva una coppia d’occhi da dietro un vetro e scarpe nuove su un suolo di plastica e tutto era nuovo, tutto era sguardo   era dicembre e aveva dei ginocchi sul legno di preghiera noi e vesti bianche …

IL RACCOGLITORE

In ufficio è spuntato un vecchio raccoglitore vuoto, stava lì da molti anni, è diviso in scomparti e ogni scomparto conteneva un plico, una cartella. Adesso è vuoto, credo da parecchio tempo. La cosa che colpisce sono i segni che le cartelle hanno fatto sui cartoni rigidi,  per la presenza …

FINE DEL VIAGGIO

nell’alba del pomeriggio gli occhi sbattono al chiarore cieco la vecchia sul ponte di luce grida stupore al piccolo amico che ha preso in bocca una pietra la povera pietra della felicità l’erbaccia splende sul muro di minuscoli spicchi azzurri a fiorire altre erbe altri muri il battere d’ali del …

DOPO LA SERATA DI PRESENTAZIONE (1)

ci avviamo al senza-luce, che comprende tutto   col neutro si fanno i colori col neutro si puliscono le mani bianco e nero non fanno il colore nero su bianco asciuga   non si può raccontare un tramonto le rughe sono cariche di brama   sbatto tra i panni stesi …

IL PRINCIPE ANDREA

Il principe Andrea di Tolstoj, dopo essere stato ferito rivede tutto il senso della vita, valori e aspettative, in un attimo. La sua vita a trent’anni non era finita, e quando sarà, sarà. Quella quercia ferma, secolare, stante, pure ogni primavera germogliava, e aveva bisogno delle primavere o più precisamente …

WALK WITH ME

uccelli femmina sul ponte bianco gridano monotone la sera terrestre canto di grilli riempie il cratere da quattro pezzi di muri un groviglio di facce e storie i mercati generali   passa il treno della metropolitana una ferita luminosa della notte si accende la luce all’ultimo piano   walk with …

LE GIORNATE BIANCHE

sono queste le giornate bianche senza luci né forme. se uno avesse un diario bianco le pagine disponibili noi siamo altri di notte in cui non si danno ma qui è grande il non vivere ci iberna inerti, giro di ciechi. ci scosta azzoppati ai bordi del corpo mi assillano …

DOVE STA ZANZO’

In liquido limpido ampolloso rischio sommergersi essere presi incontrollata la parola senza sintassi l’isolamento mio suo l’essente senza tempo tempistica astratta sentenza. azzardo… eccomi alla lettera letto disfatto io, lui, stupende le voci assenti. mi immergo mi smerdo, ci sono linee della fine e dell’inizio mi protegga, qualche santarella qualche …

IL GRILLO NELL’ORECCHIO

il grillo nell’orecchio mi dice di sedermi ascoltare prendere appunti, una luce verticale ritmica riflette l’occhio nel verde del foglio, in un giardino rasato con sporcizia vecchia, pulito a suo modo, di stazione mondo. corsa fiatone, parole usate unte, parole usare diverse. le esperienze del mondo cosciente oppure le parole …